From type to image

È in mostra al De La Warr Pavilion, “Willem Sandberg: from type to image” che raccoglie l’intera produzione grafica di Sandberg dagli anni ’30 agli anni ’80.

Willem Sandberg: from type to image, De LWillem Sandberg: from type to image, De La Warr Pavilion, 2016
Sandberg è stato direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam dal 1945 al 1963 dove ha sostenuto nuovi artisti, ha sviluppato una delle più importanti collezioni di arte moderna in Europa e implementato radicali trasformazioni dell’ambiente del Museo.
Ha progettato centinaia di manifesti, cataloghi e schede per le mostre del museo, così come i materiali di cancelleria e altri materiali vari.
Willem Sandberg: from type to image, De La Warr Pavilion, 2016, exibition view
Willem Sandberg: from type to image, De La Warr Pavilion, 2016, veduta della mostra
“Willem Sandberg: from type to image” mostra l’intero corpo del lavoro di Sandberg dal 1930 al 1980 che racconta la storia di come ha trasformato il testo in immagine per creare un linguaggio grafico unico, compreso il suo uso della tipografia sperimentale, l’incorporazione di materiali semplici e il riutilizzo di stampati esistenti nella materia del suo lavoro. I progetti distintivi di Sandberg sono caratterizzati da una tipografia asimmetrica creata da caratteri, cifre e i contorni ruvidi di forme di carta strappata.
Willem Sandberg: from type to image, De La Warr Pavilion, 2016
Willem Sandberg: from type to image, De La Warr Pavilion, 2016, veduta della mostra
Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, Sandberg ha nascosto la collezione del Museo Stedelijk in una cassaforte sotto le dune situate vicino al mare. È stato attivamente coinvolto nel movimento di resistenza olandese, ha progettato carte d’identità false e pianificato un attacco, insieme ad altri artisti, all’Ufficio del Registro Civile centrale dove si tenevano le registrazioni dei residenti ebrei della città. Anche se l’attacco è stato in parte un successo, la quasi totalità dei co-cospiratori di Sandberg furono traditi e giustiziati. Fuggì e si nascose dando inizio agli Experimenta Typografica, libretti fatti a mano in cui ha raccolto citazioni in diversi stili tipografici, cosa che ha gettato le basi per il suo futuro lavoro di progettazione.
Willem Sandberg: from type to image, De La Warr Pavilion, 2016, exibition view
Willem Sandberg: from type to image, De La Warr Pavilion, 2016, veduta della mostra
Sandberg ha curato mostre che sono un punto di riferimento per lo Stedelijk tra cui Abstract Art (1938), Cobra (1949), Bewogen Beweging (Arte in Movimento) (1961) e Dylaby (Dynamic Labyrinth) (1962). durante la sua direzione il museo ha acquistato importanti opere di Van Gogh, Cézanne, Monet, Kokoschka, Picasso, Léger, Mondrian, Malevic, Moore e Calder. Il museo ha inoltre avviato la raccolta di fotografia nel 1958, che era molto insolito per l’epoca. In altri progetti pionieristici volti a creare un ambiente più conviviale nel Museo, Sandberg ha introdotto proiezioni di film, musica dal vivo e un programma educativo, e ha aperto una biblioteca, una sala lettura e un ristorante
Dopo il suo ritiro dal Museo Stedelijk nel 1962, Sandberg ha lavorato e vissuto a Gerusalemme, 1964-1968, contribuendo a creare e lanciare il Museo di Israele. In seguito ha fatto parte del comitato di progettazione per il Centro Pompidou di Parigi. Ha continuato a lavorare come grafico fino alla sua morte, all’età di 86 anni nel 1984.

fino al 4 settembre 2016
Willem Sandberg: from type to image
De La Warr Pavilion
Bexhill on Sea

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