Collezionisti di arte contemporanea – sofisticata la loro collezione di pezzi del Nouveau Réalisme – e di minerali naturali, Lolli e Memmoli si lasciano ispirare dalla storia dell’arte perché “l’arte è sempre un passo avanti all’architettura e più libera rispetto ai vincoli tecnici”, confessa il duo di progettisti. In molti dei loro lavori, sembra dipingano con la luce come si potrebbe fare su una tela.
“Lavoriamo molto sul cromatismo”, – spiega Ivan Lolli – “utilizziamo molto la luce marrone, che è lontana dai colori primari. Cerchiamo di miscelare molte tonalità, in una scala che comprende una decina di marroni diversi”.
Emblematico a questo proposito è un progetto del 2010 in cui i designer hanno replicato, attraverso la superficie creata dai cristalli, gli effetti cromatici di alcune pietre miliari della storia dell’arte, replicandone il sentimento e l’atmosfera espressa attraverso il colore.
“Non è stato un compito semplice” – ci raccontano – “perché la tecnica sottrattiva che è utilizzata con gli olii, i quadri, i tessuti e tutte le superfici che assorbono la luce è diversa dalla sintesi additiva che interessa le superfici trasparenti, come il vetro o il cristallo. La luce, attraversando l’oggetto, produce un colore che è completamente diverso da quello rifratto dalla superficie opaca. Ne risulta che i colori che si ottengono dalla sintesi additiva sono più freddi da quelli che si ottengono con la sintesi sottrattiva”.