Nel magico regno di Nina

Nel secondo anno di vita del suo Nilufar Depot, Nina Yashar propone oltre 20 pezzi contemporanei in un allestimento inedito. #MDW2016

Nina Yashar: Nilufar Depot
Sempre alla ricerca di nuovi talenti che sappiano interpretare il proprio modo di intendere il design contemporaneo, e con uno spazio di 1500 metri su tre livelli da rinnovare, la collezionista e gallerista italo-iraniana ha allargato di molto il proprio portfolio designer quest’anno. Sono oltre 20 i nuovi pezzi che vengono proposti a fianco della grande collezione di design storico che ha raccolto in oltre 30 anni di attività.
Nina Yashar, Nilufar Depot
Nina Yashar, Nilufar Depot, Fuorisalone 2016
I tappeti, sua grande passione, sono tra i grandi protagonisti dell’allestimento, raccolti nella navata centrale in una scenografica composizione che accosta modelli vintage a tre preziosi arazzi storici di lana e seta originari della metà del XVI secolo, che fluttuano nell’aria. Nei box che si susseguono tutto attorno si alternano i nuovi pezzi contemporanei, arredi vintage, accenni di oggetti di alta epoca e specchiere siciliane e arazzi. Il ritmo dei box viene spezzato da una architettura cubica progettata da Roberto Baciocchi–Baciocchi Associati al cui interno si trova la Mirror Room, una preziosa ed elegante sala da pranzo il cui colore fa da fil rouge a tutti gli elementi della stanza, a cui si accede attraverso un portale con finitura in ottone.
Nina Yashar, Nilafur Depot
Lindsey Adelman, lampade in vetro e ottone, Nilufar Depot

A uno tra i più giovani progettisti coinvolti, Federico Peri, la galleria ha dedicato uno spazio particolare. I pezzi della sua collezione di unità abitative rielaborano il mondo del mobile industriale – con cui il designer è venuto in contatto sin da piccolo – e assumono una nuova connotazione attraverso l’uso di materiali pregiati dal grande valore artigianale per diventare oggetti da esporre e da vivere.

Ci sono la lampada a sospensione Shapes, il mobile con ripiani e illuminazione Scaffale d’arte, la seduta con mensole Biblioteca Itinerante, la seduta Panchetta, il modulo relax/lettura Living in a chair e il coffee table Anello. Un carrello industriale su ruote diventa una seduta, uno scaffale da magazzino muta in scrivania operativa, una scaletta diviene libreria e un insieme di elementi industriali compongono un’unità lettura trasportabile. Dettagli preziosi in ottone, marmo, velluto, pelle e vetro arricchiscono la collezione, dandole una forte connotazione concettuale senza trascurare la funzionalità e i richiami al design anni Cinquanta.

Nina Yashar, Nilufar Depot
Massimiliano Locatelli, tavolo Urmia, Nilufar Depot
Lindsey Adelman presenta una selezione di lampade a sospensione e da terra molto sofisticate – globi dorati in vetro soffiato a mano sospesi su strutture di ottone –, gli specchi Fungus e lo specchio Cherry Bomb Fungus. Le troviamo in diversi punti dello spazio ma sono particolarmente suggestive accanto ai pezzi Gio Ponti. Un’altro pezzo sorprendente è il tavolo Urmia di Massimiliano Locatelli, realizzato in cemento e resina con una tecnica sperimentale su ispirazione del lago persiano di cui porta il nome, un esempio di una costante evoluzione perché le sue acque molto salate evaporano velocemente, ritraendosi sempre più e lasciando spazio alla terraferma.

12–17 aprile 2016

Nilufar Depot

via Lancetti, 34
Milano

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