L’evoluzione della sedia

Alberto Meda si ritaglia una stanza a Palazzo Litta per raccontare storia e processo di Physix, mostrando come il progetto procede per tentativi. #MDW2016

Physix Meda Vitra
Al piano nobile di Palazzo Litta, una piccola mostra si ritaglia uno spazio nel flusso continuo e frenetico delle novità con un approfondimento su un prodotto che nuovo non è. Alberto Meda interpreta così il tema Tradition & Technology” dato dai curatori Caterina Mosca e Valerio Castelli (Mosca Partners), raccontando la storia del progetto della sedia Physix disegnata per Vitra nel 2012.
Physix Meda Vitra
Sedia Physix di Alberto Meda per Vitra, protagonista del racconto sull'evoluzione del progetto che il designer ha allestito a Palazzo Litta
“La cosa che m’interessava era mostrare che cosa c’è dietro questo progetto”, spiega Meda, “Partendo dall’idea che, anche negli oggetti e non solo negli esseri viventi, esista il fenomeno dell’evoluzione: come noi cambiamo e ci adattiamo all’ambiente, anche gli oggetti si adattano alle nuove esigenze di chi li usa”.
Il processo progettuale comincia con una carrellata di serie di sedie storiche, dalle quali Physix ha mutuato alcune caratteristiche. “Sono due le peculiarità: il bisogno dell’uomo di sedersi e muoversi su una seduta, e quello di essere supportato con una struttura leggera, comoda e visivamente non ingombrante”, prosegue il designer.
L’aspetto tecnologico non è naturalmente secondario. “Grazie al fatto che esistono nuovi materiali e tecnologie complesse, si è potuto costruire una seduta che ha maggiore dinamicità rispetto alle precedenti. Il materiale usato è caricato con fibra di vetro in percentuali più o meno importanti e, quindi, conferisce a questo telaio flessibilità e rigidità al tempo stesso. Alcune parti sono poi state assottigliate per consentire una specie di cerniera integrale e fare sì che il profilo che mette in tensione il tessuto sia modificabile”.
Una sequenza d’immagini mostra lo sviluppo del progetto mentre un “esploso” fa capire quali sono le componenti della sedia. Non si può fare a meno di notare la differenza tra il pensiero iniziale, gli schizzi e la realtà finale. “Il progetto non procede in maniera lineare”, conclude Meda “Ma per tentativi di soluzione, fino ad arrivare – se si è fortunati – a un esito”.

12 – 17 Aprile
Palazzo Litta
corso Magenta 24, Milano

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