Impossible Landscapes

Cinque fotografi italiani interpretano la fotografia di paesaggio in una collettiva in mostra da Glenda Cinquegrana che ne racconta le potenzialità espressive.

Luca Scarpa, <i>Metropolis urbane #3</i>, 2015. Digital print on Hahnemühle photo rag B/W paper, cm 40 x 60. Ed. 1/5. Courtesy the artist and Glenda Cinquegrana Art Consulting
“Impossible Landscapes” affronta il tema della fotografia di paesaggio, attraverso la lente di cinque fotografi italiani che interpretano quel genere classico alla luce di una riflessione profonda sul medium fotografico e sulle sue potenzialità espressive.
Per Francesco Cianciotta il genere tradizionale della fotografia di paesaggio costituisce il punto da cui sperimentare i limiti e le potenzialità del linguaggio fotografico, riletto attraverso il medium rappresentato dalla fotocamera del telefonino. In mostra sono presenti alcuni recenti lavori inediti scattati in Arabia Saudita che proseguono la sua storica ricerca sugli aeroporti intitolata A Journey Apart.
Francesco Cianciotta, <i>Bahrein</i>, dalla serie <i>A Journey Apart</i>, 2015. Digital print on Canson Arches Velin Museum Rag paper. Cm 30 x 30. Es. 1/5. Courtesy the artist and Glenda Cinquegrana Art Consulting
Francesco Cianciotta, Bahrein, dalla serie A Journey Apart, 2015. Digital print on Canson Arches Velin Museum Rag paper. Cm 30 x 30. Es. 1/5. Courtesy the artist and Glenda Cinquegrana Art Consulting
Giovanni Guadagnoli lavora sul confine sottilissimo fra realtà e finzione fotografica, dove questo diventa labile in un discorso filosofico relativista, in cui lo spettatore viene condotto verso la perdita delle sue certezze visive, fino a costruire una prospettiva nuova. Ciascuno scatto di Guadagnoli, parafrasando un testo di Gigliola Foschi, costituisce “una messa in dubbio radicale della rappresentazione a partire dalla rappresentazione stessa, e della fotografia a partire dall’interno della fotografia stessa”. In mostra troviamo uno scatto tratto dall’ultima serie di Mimesis: declinazione, accanto ad alcuni lavori tratti da una serie dedicata all’Italia. In queste opere i riferimenti alla fotografia antica classica si fondono all’uso degli strumenti di lavoro sull’immagine per approfondirne e amplificarne le chiavi di lettura.

Cosmo Laera è il fotografo che più risente della tradizione classica della fotografia documentaria legata al paesaggio. I suoi paesaggi sono improntati ad una visione lucida e razionale, che controlla e domina il paesaggio nei suoi minimi dettagli con lo sguardo, dove la prospettiva lucida, grazie alla padronanza sapiente del mezzo fotografico, è capace di far emergere l’intrinseca bellezza delle cose. Mitiga questa visione razionale un uso del colore che spesso si tinge di una sensibilità poetica e di una delicatezza che non esita a prendere a piene mani dalle tonalità dell’acquarello e che richiama la pittura classica e settecentesca.

Francesco Nencini presenta una riedizione della celebre serie dei Non Luoghi, fotografie che, ricollegandosi alla definizione attribuita loro dal sociologo Marc Augè, catturano le atmosfere sospese, costellate di presenze e solitudini che sono tipiche dei luoghi di passaggio. In queste immagini, come racconta Stefano Pirovano, a fare da trait d’union fra la presenza espressiva dell’autore e la sua presa di distanza dall’immagine è la transitorietà, definibile come “lo stato in cui l’immagine si arricchisce della presenza altrui”. In questi scatti, lo sguardo del fotografo fa un passo indietro, catturando quelle presenze umane, come se li spiasse, per tratteggiarne quei gesti segreti, che sono il vero vocabolario della solitudine.

Di Luca Scarpa, infine, è esposta la serie Metropolis Urbane. Ispirata alla celebre pellicola di Fritz Lang, questa serie fotografica ci riporta ad una visione della città che, attraverso il gioco sapiente delle esposizioni multiple, scompone e ricompone lo skyline urbano in composizioni che, in bilico fra l’astratto e il concreto, si richiamano alle avanguardie futuriste e italiane e agli esperimenti pionieristici nel campo della fotografia del secolo passato.

dal 13 novembre 2015 al 15 gennaio 2016
inaugurazione giovedì 12 novembre, h.18.30
Impossible Landscapes
Francesco Cianciotta, Giovanni Guadagnoli, Cosmo Laera, Francesco Nencini, Luca Scarpa

a cura di Glenda Cinquegrana
Zaccaria 4
via Sant’Antonio Maria Zaccaria 4, Milano

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