Tra gli eventi inaugurali l’installazione dell’artista svizzero Zimoun, che ha concepito un’opera cinetica e sonora composta da 171 parallelepipedi in cartone entro i quali oscilla una pallina di cotone fissata a un’asta vibrante. L’installazione è collocata nell’atrio del secondo piano del museo: un luogo di transito e dunque di congiunzione fra i diversi spazi che compongono l’edificio e le sue diverse destinazioni.
Gli ambienti del secondo piano interrato sono invece allestiti per la personale di Anthony McCall, concepita espressamente questo spazio e articolata in quattro Solid Light Works, proiezioni orizzontali digitali realizzate tra il 2003 e il 2013: Doubling Back (2003), Meeting You Halfway (2009), Line Describing a Cone 2.0. (1973/2010) e la doppia proiezione Face to Face (2013); opere che ben evidenziano l’attitudine multidisciplinare di McCall: disegno, film, scultura e performance si sovrappongono in contaminazioni reciproche. In mostra anche la versione digitale della sua opera analogica più nota, Line Describing a Cone, del 1973, in cui un raggio di luce bianco definisce gradualmente un cerchio: proiettata in una sala buia pervasa dal fumo, la linea descrive la forma volumetrica di un cono così da creare un volume solido.
fino al 10 gennaio 2016
Zimoun
171 prepared dc-motors, cotton balls, cardboard boxes 60x20x20cm
a cura di Guido Comis
Anthony McCall
Solid Light Works
a cura di Bettina Della Casa
LAC Lugano Arte e Cultura
piazza Luini 6, Lugano