Miart 2014

Come sarà quest’edizione della fiera d’arte milanese? Lo raccontano a Domus Martino Berghinz, responsabile dell’allestimento, e Federica Sala, curatrice di Object.

Per il secondo anno al timone di Miart, la squadra under 40 formatasi attorno alla figura del direttore Vincenzo de Bellis continua il progetto di rilancio della fiera milanese iniziato lo scorso anno. Quattro le sezioni della fiera che l’allestimento concepito da Martino Berghinz aiuta ad armonizzarsi nello spazio: Established, presenta una selezione delle più importanti gallerie d’arte moderna e contemporanea e ha al suo interno una nuova sezione dedicata alle gallerie giovani; Emergent, per le gallerie d’avanguardia focalizzate sulla ricerca sui giovani artisti; THENnow, su invito, nella quale sono messi a confronto un artista storico e uno appartenente a una generazione più recente; e Object, dedicata alle gallerie attive nella promozione di oggetti di design contemporaneo concepiti in edizione limitata e fruiti come opere d’arte.
Martino Breghinz
Pianta generale del progetto allestitivo concepito da Martino Breghinz per Miart 2014.

Ispirato da interventi leggeri e chiari, il progetto allestitivo di Berghinz si è concentrato sulle aree comuni con l’obiettivo di contenere al meglio tutte le forme d’arte esposte e accogliere i visitatori con il massimo comfort. La superficie dedicata all’esposizione è più ampia rispetto a quella a disposizione nell’edizione 2013. Lo spazio ammezzato sotto le gallerie, che lo scorso anno era stato utilizzato solo per l’ingresso e la VIP lounge, accoglie invece quest’anno l’auditorium, dove si terranno i Miartalks (piattaforma per conferenze, conversazioni e interviste), la sezione Editoria e la sezione Object.

Entrando, il visitatore ha davanti a se’ linee diagonali che frastagliano i bordi e danno una lettura unica degli stand delle aree comuni. “Guadagnare spazio sfruttando una maggiore area a disposizione sotto le gallerie, ha permesso di lasciare più respiro alla sezione THENnow, fortemente voluta da de Bellis, che era stata un po’ sacrificata nell’allestimento dello scorso anno, quando, disposta come gli altri stand, rischiava di passare inosservata” – commenta Martino Berghinz.

Il progetto è di una semplicità estrema. Berghinz ha lavorato con un unico sistema preallestito fornito dalla Fiera: telai modulari in alluminio, entro i quali sono tesi tessuti neri che lasciano intravvedere attraverso. “Niente di hi-tech, si tratta di materiali molto consueti in tema di allestimento,” – continua Berghinz – “attaccati l’uno all’altro, i telai permettono di essere configurati come in un gioco ad incastri e tentare di usare questo sistema modulare in modo diverso è stata la mia sfida”. Motivato dall’idea di fare qualcosa che non entrasse in conflitto con gli artisti, l’allestimento concepito quest’anno è davvero neutro.
Alberto Garutti
Alberto Garutti per Design Gallery Milano. Tavolo in massello di mogano e acciaio che cela al proprio interno paesaggi mentali e orizzonti cromatici che invitano a essere guardati e toccati.

L’area dedicata a Object, che come la scorsa edizione, presenta una selezione di gallerie di design, si caratterizza come una piccola sezione, dalle proporzioni calibrate. “Object tiene conto di essere un satellite della Fiera d’arte”, – ci racconta la curatrice Federica Sala – “se, nelle intenzioni di Vincenzo, i metri quadri dedicati alle gallerie d’arte si limitano ai confini fisici dell’edifico, perché è giusto per la città di Milano avere una fiera così proporzionata; allo stesso modo la sezione design è più piccola rispetto alla fiera d’arte”.

Inoltre Object non può non tener conto del fatto che tra pochi giorni in città si aprirà il Salone del Mobile e, “se il primo anno è stato abbastanza complicato convincere le gallerie a partecipare e venire a Milano una settimana prima del Salone con nuovi progetti,” – continua Federica Sala – “quest’anno è stato più facile. Il fatto di essere a una settimana di distanza dal Salone è stato meglio, soprattutto per le piccole gallerie che non si sono più trovate a dover gestire due mostre contemporaneamente”.

Formafantasma
Formafantasma, De Natura Fossilium. Big Pillar, 2014, basalto, occhio di pernice, ottone, tessuto. l 35 x p 35 D x h 90 cm. Per gentile concessione di Gallery Libby Sellers, London. Foto Luisa Zanzani.
Per quanto riguarda i contenuti, Object condensa in una minisezione quello che è Miart: da una parte il design Moderno, e dall’altra il tentativo di aprire la strada alle novità. Soddisfatta della risposte delle gallerie a questo stimolo, Federica Sala ci ha anticipato alcuni dei progetti che verranno presentati: Demosmobilia affiancherà progetti storici di Gio Ponti e Ico Parisi a tre progetti di designer svizzeri emergenti, proponendo un racconto di epoche diverse. La milanese Luisa Delle Piane ha raccolto la sfida mettendo a confronto Gaetano Pesce, che rappresenta la storia della galleria, e Matali Crasset, che ne interpreta invece il presente. La londinese Libby Sellers verrà invece a Milano con un solo show di FormaFantasma che presentano il lavoro De Natura Fossilium, una sorprendente serie di oggetti in lava concepita a Stromboli tra l’estate e l’autunno scorsi. Mentre la Design Gallery Milano sarà presente con una mini personale di Alberto Garutti.
Gaetano Pesce Matali Crasset
Gaetano Pesce e Matali Crasset per Luisa Delle Piane.
Tra tante novità, resta una sicurezza il rinnovo della collaborazione con Mousse che si è confermata anche per quest’anno. La redazione della rivista ha scovato un’intera famiglia di uccelli rapaci, che vengono allevati e addestrati in Val Brembana, e barbagianni, falchi e nibbi sono diventati i protagonisti della comunicazione dell’edizione 2014 di Miart, e accompagnano, in abbinamento alle cromie metallizzate, l’immagine grafica dell’edizione che inaugurerà questa sera.
 
Rapaci
© Art Direction Mousse. Foto Jeremias Morandell

Miart 2014

28 – 30 marzo 2014
Fieramilanocity
ingresso Viale Scarampo,
Gate 5, pad. 3,
20149 Milano

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