Extreme Measure

Occupando i cinque piani del New Museum, “Extreme Measures” svela i modi in cui Chris Burden ha continuamente indagato il punto di rottura dei materiali, delle istituzioni, e anche di se stesso.

Burden-New-Museum_cover
L'opera Chris Burden ha segnato un'epoca e lo ha consacrato come uno dei più grandi artisti americani dagli anni Settanta a oggi. Percorrendo una carriera quarantennale e diversi mezzi espressivi, la mostra presenta una selezione di opere di Burden, dove i limiti fisici e morali vengono messi in discussione.
Burden-New-Museum_01
In apertura: Chris Burden, Mexican Bridge, 1998, “Chris Burden: Extreme Measures”, New Museum, New York. Sopra: Twin Quasi Legal Skyscrapers, 2013 e Ghost Ship, 2005, “Chris Burden: Extreme Measures”, New Museum, New York

Occupando tutti i cinque piani del museo, “Extreme Measures” offre la straordinaria opportunità di scoprire i modi in cui Burden ha continuamente indagato il punto di rottura dei materiali, delle istituzioni, e anche di se stesso. La mostra presenta inoltre un'ambiziosa installazione di due opere iconiche sulla facciata del museo, che alterano il paesaggio visivo di Lower Manhattan.

I Twin Quasi Legal Skyscrapers (2013), ciascuno dei quali alto trentasei metri, saranno installati sul tetto dell'edificio. Le due strutture parlano della natura in continua evoluzione del paesaggio urbano, evocando al contempo le Torri Gemelle. Ghost Ship (2005), una nave biprora di circa trenta metri, originariamente progettata per navigare quattrocento miglia senza equipaggio, guidata da un computer, è appesa alla facciata del museo come fosse una scialuppa di salvataggio. Le sculture esterne di Burden rimarranno in mostra per un anno nell'ambito del New Museum’s ongoing Façade Sculpture Program.

Burden-New-Museum_02
Chris Burden, Porsche with meteorite, 2013, “Chris Burden: Extreme Measures”, New Museum, New York

Nel corso degli ultimi quarant'anni, Burden ha creato un corpo di opere unico che ha ridefinito il nostro modo di intendere sia le performance sia la scultura. I suoi primi lavori degli anni Settanta sono tra gli interventi più estremi e influenti dell'epoca, opere iconiche che continuano a ispirare gli artisti attraverso l'approccio radicale di Burden, non solo al corpo ma anche alle questioni di potere, dicontrollo, deldesiderio e della repressione, e le loro connessioni con i grandi temi sociali e politici. Alla fine del 1970 ha iniziato una serie di sculture ambiziose di crescente dimensione e complessità che tracciano densi rapporti politici e storici e registrano la profondità della nostra immaginazione meccanica e tecnologica .

La mostra al New Museum presenta una selezione del lavoro di Burden incentrata sulle meraviglie ingegneristiche (edifici, veicoli, macchine da guerra e ponti) costantemente impegnate nella rappresentazione della mascolinità e del potenziale distruttivo latente dell'ingegneria.

Burden_New-Museum_03
Chris Burden, All the submarines of the United States of America, 1981, “Chris Burden: Extreme Measures”, New Museum, New York

The Big Wheel (1979), opera cardine del primo periodo che segna il passaggio dell'artista dalla performance alla scultura, è una ruota di quasi tre chili attivata da una motocicletta. Quando la moto raggiunge la massima accelerazione, la ruota acquista una velocità di duecento giri. Sono inoltre esposti tre diversi modelli di ponte, tra cui Mexican Bridge (1998), costruito attraverso un processo laborioso e intricato con pezzi metallici dei giochi Meccano ed Erector, e due nuove opere, Three Arch Dry Stack Bridge, 1⁄4 Scale (2013), dove la struttura in blocchi di calcestruzzo è sorretta senza malta dalla sola forza di gravità, e Triple 21 Foot Truss Bridge (2013), un ponte a sbalzo lungo 17 metri. 

L.A.P.D. Uniforms (1993), opera realizzata in risposta alle rivolte di Los Angeles che hanno seguito il pestaggio di Rodney King, racconta l'approccio critico di Burden con le figure i militari e che occupano posizioni di potere. Questi stessi temi sono alla base di una costruzione abbagliante composta da 625 sottomarini in miniatura di cartone che, quando è stata creata 
nel 1987, rappresentava pienamente il titolo dell'opera: All the Submarines of the United States of America.

Burden-New-Musem_05
Chris Burden, A tale of two cities, 1981, “Chris Burden: Extreme Measures”, New Museum, New York

Dall'inizio degli anni Ottanta, Burden ha utilizzato i materiali comuni dei giochi infantili (action figure, treni giocattolo e costruzioni) per creare modelli miniaturizzati ma monumentali di edifici e ambienti. A Tale of Two Cities (1981) è un notevole esempio di questi grandi quadri, raffigurante due città-stato in guerra.

La grande installazione, composta da oltre cinquemila pezzi di giocattoli e modelli, piante e sabbia, porta il gioco infantile della guerra a un altro livello di complessità, ossessione e assurdità. Queste opere sono presentate insieme alla documentazione delle prime performance di Burden, alle opere video, e alle altre ambiziose installazioni che mettono alla prova l'artista, lo spettatore e le istituzioni, sfidando le nostre convinzioni e i nostri atteggiamenti circa l'arte e il mondo contemporaneo.


Fino al 12 gennaio 2014
Chris Burden: Extreme Measures
New Museum
235 Bowery, New York

 

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram