De Bruyckere: Cripplewood

Per il Padiglione del Belgio alla Biennale di Venezia, Berlinde De Bruyckere ha ricostruito un enorme olmo sradicato: la sua è un’ode alla bellezza nascosta.

L’artista belga Berlinde De Bruyckere ha presentato all’interno del Padiglione del Belgio della 55. Esposizione  Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, “Kreupelhout – Cripplewood”, una nuova installazione che occupa l’intero padiglione ed è ispirata al dialogo dell’artista con la città di Venezia, con la sua storia e con i numerosi dipinti e sculture di San Sebastiano che si trovano in città.

L’installazione è un’ode dell’artista alla bellezza nascosta, una sintesi dei temi che sono alla base delle sue opere: vita e morte, Eros e Thanatos, forza e vulnerabilità, oppressione e protezione, desiderio e sofferenza, desolazione ed unificazione.
In apertura e a sinistra: Berlinde De Bruyckere, Kreupelhout – Cripplewood, Padiglione del Belgio, Biennale d'Arte di Venezia 2013. Photo ® Mirjam Devriendt

In questa occasione l’opera è un enorme olmo sradicato, nodoso e annodato, fuso in una massa di tronchi e di rami dalla somiglianza inquietante con muscoli, tendini ed ossa del corpo umano. Tra i rami dell’albero, soffici cuscini, coperte e stracci sono utilizzati per lenire e confortare questo corpo abbandonato.

Gli stampi che l’artista usa per la realizzazione dell’opera sono dipinti con una cera di varie tonalità di rosso e di blu (colori che l’artista utilizza per le riproduzioni del corpo umano) e riempiti con spessi fogli di cera bianco latte. Fragili calchi di alberi e di rami sono distesi orizzontalmente e disposti come un informe mucchio di muscoli ed ossa: così, un gigante corpo venato e carnoso rivela sottilmente i suoi lividi e le sue cicatrici, in una metamorfosi da uomo ad albero tangibile ma non ancora completata.
Berlinde De Bruyckere, Kreupelhout – Cripplewood, Padiglione del Belgio, Biennale d'Arte di Venezia 2013. Photo ® Mirjam Devriendt

Per legare questa scultura a Venezia, una città che è stata epicentro d’arte e cultura per secoli, Berlinde ha incorporato nel suo lavoro l’iconografia di San Sebastiano. A Venezia, nessun altro santo è stato rappresentato quanto San Sebastiano, che è spesso mostrato legato ad un albero e colpito da frecce. In una città che fu ripetutamente colpita dalla peste, San Sebastiano – il quale ha resistito alle frecce divine, che secondo la tradizione diffusero l’epidemia — divenne il più importante santo protettore.
Berlinde De Bruyckere, Kreupelhout – Cripplewood, Padiglione del Belgio, Biennale d'Arte di Venezia 2013. Photo ® Mirjam Devriendt

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