L'edificio sovverte le estreme condizioni dettate dal sito, trasferendo i limiti di superficie e luce in uno spazio unico che emerge all'interno del quartiere. "Come un altro dei 10.000 archi che sezionano i quartieri di tutta Londra", spiega Didier Ryan degli Undercurrent, "il progetto si impone come modello adattabile e ripetibile, a favore di una politica sociale di miglioramento e rigenerazione urbana".
Londra è attraversata da numerosi viadotti vittoriani, strutture che dominano e dividono i vari quartieri, creando percorsi problematici a causa dell'uso industriale delle arcate dei viadotti stessi. Proprio nell'area centrale della capitale inglese, si trovano di frequente tante di queste strutture "dismesse". L'adattamento a nuovi usi, le possibili applicazioni sociali e creative risultano per tale motivo fondamentali per le comunità urbane.
Gli Archway Studios lavorano proprio con il contrasto tra le qualità compresse e cavernose degli archi e gli esili spazi ecclesiali, dell'atrio e delle alcove. Un anello di sottili lamine d'acciaio modella lo spazio, formando un guscio di protezione acustica che avvolge gli spazi interni. La luce diurna filtra nell'edificio attraverso fessure ricavate all'interno dei fogli segmentati, pensati proprio per illuminare i recessi profondi dell'arco.
Undercurrent, Archway Studios
Architetti: Undercurrent
Progetto Architettonico: Didier Ryan
Ingegneri: Eckersley O'Callaghan