Baobab modernista

Paula Nascimento ha raccontato a Domus genesi e processo della costruzione del padiglione dell’Angola ad Expo Milano 2015 che, nonostante sia progettato per essere smantellato, ha l’aspetto di un edificio permanente.

Padiglione Angola, Expo Milano 2015
Abbiamo intervistato Paula Nascimento architetto del padiglione Angola, trentaquattro anni e donna, probabilmente la più giovane architetta con un ruolo di primo piano a lavorare ad Expo.

Domus: Come è arrivata fin qui?

Paula Nascimento: Ho collaborato all’Expo internazionale di Corea per l’Angola nel 2012. L’altra me stessa ha una passione per gli Expo! Li visito da quello di Saragoza nel 2008. La partecipazione a quello di Corea ha fatto sì che avessi uno stretto rapporto con la commissione angolana anche per questo Expo, è stato un passaggio abbastanza naturale. E probabilmente ha contribuito anche il fatto che avessi già lavorato in Italia.

Padiglione Angola, Expo Milano 2015, facciata sul Cardo
Padiglione Angola, Expo Milano 2015, facciata sul Decumano. In apertura e qui sopra photo Eduardo Grilo

Domus: Sta parlando della Biennale, anzi delle due Biennali (arte e architettura)?

Paula Nascimento: Sì, ma la cosa interessante è che mentre lavoravo alle Biennali stavo contemporaneamente lavorando anche agli Expo. Credo che queste esperienze siano delle specie di “corsi di formazione”.

Domus: Come avete risolto il rapporto tra aree verdi e costruite, uno dei vincoli posti da Expo nella realizzazione dei padiglioni?

Paula Nascimento: Non volevamo niente di complicato e per noi era anche importante evidenziare i numerosi microclimi del Paese. Perciò è diventato subito un processo creativo che ha portato a quattro diversi giardini all’interno e all’esterno. Le piante sono state scelte sulla base della loro rilevanza alimentare, medica ma anche culturale e siamo stati fortunati a trovarle in Europa e a non doverle importare dall’Angola.

Padiglione Angola, Expo Milano 2015
Padiglione Angola, Expo Milano 2015. Photo Eduardo Grilo

Domus: Quali sono i riferimenti a cui vi siete ispirati per l’architettura del padiglione?

Paula Nascimento: Sono diversi e importanti: l’architettura moderna tropicale, in particolare quella del brasiliano Vilanova Artigas, ma anche l’architettura in cui viviamo in Angola, penso per esempio al mercato disegnato da Vieira da Costa a Luanda e distrutto pochi anni fa. Mentre la facciata posteriore del padiglione fa riferimento ai brise-soleil. E poi l’albero, dal forte valore simbolico, che è la struttura portante della mostra.

Padiglione Angola, Expo Milano 2015
Padiglione Angola, Expo Milano 2015. Vista dell'installazione con al centro il "baobab". Photo Mario Escercio

Domus: Come avete risolto la questione della sostenibilità dell’edificio?

Paula Nascimento: Abbiamo realizzato una struttura metallica modulare pensata per essere smantellata per la parte espositiva, mentre la seconda parte del padiglione è in cemento prefabbricato a incastro, il resto è legname multistrato. Uno dei primi quesiti che ci siamo posti è proprio quello di come smontare il padiglione. Non solo perché lo richiedono le regole di Expo ma anche perché vorremo riportarlo in Angola; può essere trasportato in un centinaio di container ma non sappiamo se accadrà, questo va oltre le nostre capacità tecniche.

Domus: James Biber, architetto del padiglione USA, ha detto che gli si spezza il cuore all’idea di smontare il padiglione.

Paula Nascimento: (ride) Certo esiste un attaccamento a ciò che si costruisce; anche se per me la cosa più importante è il processo più che l’esito. In ogni modo il mio sogno è che il padiglione possa tornare in Angola ed essere usato dalla popolazione locale. Non abbiamo un simile edificio lì e potrebbe facilmente essere usato come centro culturale o come scuola.

© riproduzione riservata

Padiglione Angola
Commissario generale: Albina Assis Africano
Architetto: Paula Nascimento, António Gameiro
Team di progetto: Atlantic Alliance & MUSE Architecture Department; Masterplanstudio Milano
Strutture: ETS – Engineering and Technical Studio spa
Area:
2000 mq

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