Jasper Morrison: i linguaggi del progetto

Il designer inglese parla del suo nuovo progetto per gli esterni, il primo della sua carriera, per la società spagnola Kettal.

Park Life è la prima collezione per esterni che Jasper Morrison abbia mai progettato, il che pare impossibile dato il lungo arco della sua carriera di designer. È una famiglia completa di mobili per esterni, dal profilo netto, che si adatta a una vasta gamma di situazioni. Leggera e facilmente impilabile per il trasporto e per lo stoccaggio invernale, si giova di una tecnica raffinata ed è attenta al rispetto dell'ergonomia. Morrison ha speso parecchio tempo a progettarla: circa quattro anni e mezzo.

Perché un percorso progettuale tanto lungo?
Il motivo per cui lo studio di Park Life ha richiesto tanto tempo è che prima non avevo mai realizzato un progetto di arredamento per esterni. Tra l'altro Kettal sapeva molto bene che cosa voleva dal progetto e mi ci è voluto un po' di tempo per entrare in sintonia con il genere di linguaggio richiesto: Kettal mirava a qualcosa di molto neutro e visivamente molto leggero.

Che cosa non andava nelle prime idee del progetto?
La mia prima proposta per la sedia non osservava il codice giusto. Per molte ragioni: non era una sedia che potesse dar luogo a una famiglia, non era impilabile, parlava più il linguaggio di una panca che quello di una sedia. Al punto cruciale si arrivò quando il responsabile della produzione mi mostrò alcune immagini di mobili da giardino piuttosto classici: iniziai gradualmente ad assorbire la storia e il linguaggio giusto, e cominciai a parlare una nuova lingua. Il primo pezzo a essere completato è stato la sedia. Quando c'è la sedia andare avanti con il resto dei pezzi di una collezione è più facile.
Jasper Morrison, Park Life per Kettal
Jasper Morrison, Park Life per Kettal
Quali difficoltà hai incontrato dal punto di vista della tecnologia?
Kettal ha un buon reparto tecnico, in grado di risolvere qualunque problema. Ci siano incontrati più o meno ogni paio di mesi negli ultimi due anni, è stato un gran lavoro, un progetto interessante. Abbiamo realizzato parecchi prototipi per arrivare alla collezione completa, ma credo che il risultato valga la fatica.

Quest'anno ci sono stati parecchi progetti per esterni presentati anche da produttori non specializzati.
Ti ricordi? Dieci anni fa c'è stato il momento della cucina, poi quello del bagno. Adesso è la volta degli esterni... C'è sempre un'area che si fa spazio tra le altre. Gli esterni hanno preso piede quest'anno per via delle leggi europee sul fumo: non si può fumare in un ristorante e perciò improvvisamente si punta sui mobili da gli esterno. E poi è vero che anche le persone desiderano passare più tempo all'aperto e godersi la vita all'aperto.
Jasper Morrison, Park Life per Kettal
Jasper Morrison, Park Life per Kettal
In questa edizione dei Saloni c'è una certa predominanza di progetti semplici: credi che sia un effetto della crisi economica e della conseguente esigenza di un'estetica rassicurante, più classica?
È una tendenza onnipresente, a parte Edra… Questo probabilmente è il mio trentacinquesimo Salone. Ho visto tendenze andare e venire davvero tante volte. Una volta c'è quella del progetto sottotono, la volta successiva di quello floreale, poi il pubblico si annoia e qualcuno reinventa la tendenza alla decorazione. Ma forse ci troviamo in un'epoca in cui il desiderio di esprimere l'esotismo, una cosa di estremo lusso, è meno forte. All'estremo opposto c'è il mercato dell'Estremo Oriente, che ha bisogno di questo lusso. Come sempre c'è spazio per tutti.
Credo che le piattaforme come Kickstarter vadano molto bene per certi tipi di progetti che prima non c'erano e di cui c'è grande richiesta. Ma non sono destinate a sostituire le aziende e i progettisti che lavorano seriamente
Jasper Morrison, Park Life per Kettal
Jasper Morrison, Park Life per Kettal
Un altro filo conduttore dei Saloni è la ricerca di nuovi modi di produzione testimoniata dal successo delle piattaforme a finanziamento partecipativo e dalla diffusione delle stampanti tridimensionali. Credi che questi nuovi strumenti di produzione abbiano un futuro?
Credo che le piattaforme come Kickstarter vadano molto bene per certi tipi di progetti innovativi che possiedono grandi potenzialità, come un orologio da collegare a un iPhone, per prodotti che prima non c'erano e di cui c'è grande richiesta... Ma non sono destinate a sostituire le aziende e i progettisti che lavorano seriamente.
Jasper Morrison, Park Life per Kettal
Jasper Morrison, Park Life per Kettal

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