Il circo delle meraviglie

Il nuovo direttore di Design Miami/ Rodman Primack racconta i suoi piani per continuare a far crescere al meglio la kermesse ereditata da Marianne Goebl puntando sul potenziale creativo del design.

Incontriamo Rodman Primack a Basilea, dallo scorso marzo nominato direttore esecutivo di Design Miami/. Questa edizione in terra svizzera (17-22 giugno 2014) della kermesse più sofisticata del design è il suo primo palcoscenico in veste di capitano della fiera, consacrata da anni punto di riferimento per il design internazionale.
Architectural Installation TT Pavilion, by Konstantin Grcic for Audi
Architectural Installation TT Pavilion, by Konstantin Grcic for Audi
“Ho ereditato da Marianne Goebl una fiera straordinaria; non voglio farne una nuova, ma raffinare e continuare a far crescere al meglio quello che Design Miami/ è oggi, un appuntamento atteso che gode già di un livello altissimo”, commenta. “Quando mi chiedono cosa desidero cambiare di Design Miami/ rispondo che intendo semplicemente assicurare alla fiera un livello di qualità e dinamismo all’altezza. Quello che voglio fare è guardare avanti”. Straordinario il programma e numero delle gallerie presenti quest’anno; siamo a quota 47 più le 8 della sezione “Design/On site”, oltre a talk e progetti speciali tra cui un delizioso lavoro dell’ECAL di Losanna sul tema della lana, dal titolo In Wool We Trust. Dopo l’italo-greca Ambra Medda, co-fondatrice della manifestazione, e l’austriaca Marianne Goebl, Rodman Primak è il primo americano (californiano per precisione) a condurre la fiera nata a Miami e pronta a festeggiare l’anniversario dei dieci anni e che, dalle calde spiagge della Florida, ora guarda a Oriente con estremo interesse.
Prologue, by Fredrikson Stallard for Swarovksi
Prologue, by Fredrikson Stallard for Swarovksi
Curriculum d’eccezione per Primack: alle spalle una solida formazione nel campo del design e dell’arte contemporanea, buon fiuto per il mercato – è già stato direttore della Galleria Gagosian losangelina di Beverly Hills, vicepresidente associato e head specialist per l’arte Latino Americana di Christie’s a New York. Oltre all’ultima responsabilità affidatagli dalla fiera, riesce inoltre anche a occuparsi della sua RP Miller Design Consulting, incubatore di creatività a 360 gradi dedicato al design, con quartier generale a New York. “Ho sempre avuto una straordinaria passione per il design” spiega. “Credo che i designer abbiano il talento giusto per risolvere i problemi, qualsiasi essi siano; possono fare meglio, in un modo più ecologico, utilizzando meno materiale e puntando su quello giusto. Noi siamo i beneficiari del loro lavoro. Il concetto stesso del design implica una promessa di risoluzione che avverrà: è lo strumento che può, vuole e che concretamente produce novità.”
Dominic Harris, Ice Angel, presented by Priveekollektie Contemporary Art|Design
Dominic Harris, Ice Angel, presented by Priveekollektie Contemporary Art|Design
Novità della nuova rotta: il neodirettore ha invitato l’esperto e collezionista Dennis Freedman (con cui conversa di Radical Design in uno dei talk) a curare la nuova sezione di “Design At Large”, una serie di macroinstallazioni su commissione fra cui spicca Anton Alvarez con Thread Wrapping Architecture 290414 (Libby Sellers ne mostra altri pezzi eccezionali) e il danese Eske Rex con Drawing Machine, la sua imponente macchina piramidale in legno, acciaio e cemento, dal doppio pendolo, che grazie a una penna crea disegni concentrici astratti su un rullo di carta scorrevole; una felice indagine sulla gravità, sostenuta della galleria Maria Wettergren – che espone anche un meraviglioso wall piece in macramé (pezzo unico e suggestivo) di Gjertrud Hals.
Eske Rex, Drawing Machine, presented by Galerie Maria Wettergren
Eske Rex, Drawing Machine, presented by Galerie Maria Wettergren
L’accesso alla fiera è inaugurato dalla commissione Triangular Series opera di Jamie Zigelbaum, mastodontica successione interattiva di 59 corpi luminosi geometrici che come stalattiti scendono dal soffitto del piano terra, mentre Konstantin Grcic pensa per Audi un padiglione circolare costruito con diversi elementi della Audi TT: se fosse mai possibile progettare un modulo abitativo nato da singoli componenti di un’automobile, ci riesce magistralmente Grcic aggiungendo solo il legno per scaldare la sua miniarchitettura.
Anton Alvarez, Thread Wrapping Architecture 290424, presented by Gallery Libby Sellers
Anton Alvarez, Thread Wrapping Architecture 290414, presented by Gallery Libby Sellers
“La fiera non è solo stimolante per gli oggetti esposti, ma soprattutto perché abbiamo la possibilità di essere influenzati positivamente dall’interazione con il buon deisgn, sia esso contemporaneo o del secolo scorso”, commenta Primack. Diversi i pezzi significativi delle sue gallerie stellate: Gabrielle Amman presenta i nuovi progetti del collettivo torinese Nucleo; la galleria londinese Fumi inaugura il progetto Placuna Phoenix Rowan Mersh, un pannello composto da oltre 40.000 gusci di ostrica abilmente assemblati – che è proibito toccare; la Carpenters Workshop Gallery commissiona al critico e curatore Jérome Sans la collezione Rock The Casbah, creata da artisti tra cui Erwin Wurm, Noble&Webster, Atelier Van Lieshout; l’eclettica Cristina Grajales espone pezzi dal lavoro certosino di Steven e William Ladd; la galleria BSL ha un’inedita Faye Toogood alle prese con le gabbie da salotto di Caged Elements mentre Pascal Cousinier rende omaggio con un solo show a Joseph-André Motte, scomparso lo scorso anno.
ECAL/ In Wool We Trust
ECAL/ In Wool We Trust

La galleria milanese Nilufar mette in scena, come da tradizione, uno degli spazi più affascinanti, dove Gio Ponti primeggia incontrastato; mentre, poco più in là, da R&Compnay, gli Haas Brothers ci invitano a entrare in un esplicito universo dedicato al sesso – è dedicato invece alla libertà d’espressione, sostengono Zesty Meyers e Evan Snyderman, direttori della galleria.

La settimana di Basilea da tempo ha comprovato il suo ruolo primario, non solo per il mondo dell’arte. Grazie alla storica macchina da guerra di Art Basel, ora anche il design entra nelle sacre stanze della prestigiosa “Art Unlimited” con lo studio inglese Troika: incapsulato in una stanza dalle dimensioni ridotte, è sospeso un oggetto nero come la pece, dalle geometrie mutevoli a seconda della prospettiva con cui lo si guarda.

Jamie Zigelbaum, Triangular Series, 2014
Jamie Zigelbaum, Triangular Series, 2014
Fuori dalla fiera, lo spazio indipendente dai progetti sempre freschi e innovativi Depot Basel – co-diretto dalle designer Matylda Krzykowski e Laura Pregger – propone “CRAFT & BLING BLING – FAKE”, una mostra dedicata al gioiello contemporaneo. E se Rodman Primack si sente quasi il direttore di un circo delle meraviglie per lo stupore che i pezzi dei suoi galleristi presentano dentro le pareti della fiera tanto da desiderare “una parade del design open-air per le vie di Basilea”, che purtroppo non avverrà, ci invita a scoprire “il potenziale creativo che il design ha oggi su di noi e cosa potrà succedere domani”.
© riproduzione riservata
Galerie Kreo
Galerie Kreo

Ultimi articoli di Design

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram