Design Miami 2012

Con il 25% di gallerie in più e una selezione attenta, il direttore Marianne Goebl continua a strizzare l'occhio al moderno presentando una fiera di design sempre più ambiziosa, arricchita da interessanti open talk e progetti on-site.

L'edizione 2012 di Design Miami/, kermesse patinata nonché una delle fiere più attese del design internazionale, si è inaugurata quest'anno sotto la corona di Drift, l'installazione dello studio Snarkitecture: una serie di cilindri bianchi, giganteschi e bislunghi in vinile sospesi all'ingresso del tendone ospita la manifestazione.

Con un incremento del numero di gallerie del 25% rispetto all'ultima edizione e una selezione ancora più attenta, il direttore Marianne Goebl – ora al suo terzo anno – continua a strizzare l'occhio al moderno presentando una fiera sempre più ambiziosa arricchita da interessanti open talk e progetti di design on-site. Significativa è la mostra personale "Glassworks" dedicata dal giovane gallerista Victor Hunt a Sylvain Willenz, che presenta un lavoro sul vetro di rara poesia, raffinato, sublime e capace di creare colori intensi e pieni.

Eleganti, gli Stone Wear Tables di Gam Fratesi per la Galerie Maria Wettergren sono realizzati in pietra scura e in edizione limitata di venti.
In apertura e qui sopra: installazione <i>Drift</i> di Snarkitecture all'ingresso di Design Miami/
In apertura e qui sopra: installazione Drift di Snarkitecture all'ingresso di Design Miami/
Swarovski consacra invece il giovane talento londinese Asif Kahn (già vincitore del Premio "W Hotel Designers of the Future") dedicando a lui il progetto 2012. Il titolo è Parhelia, parola greca che significa "dietro il sole". Quello di Khan è un progetto che ci trasporta in un'altra dimensione sensoriale ed emotiva – come spiega l'autore – quella di una visionaria aurora boreale artificiale. L'installazione è concepita per essere scoperta con un'esperienza soggettiva: bisogna piegarsi per entrare in una struttura rettangolare bianca sospesa, che riflette la luce (più di 1 milione di cristalli Swarowski!). L'ispirazione per questo tipologia di architettura verticale il designer britannico l'ha presa dalle palafitte asiatiche. Il suo desiderio è farci inginocchiare, per poi alzarci e scoprirci bambini (gli è stato concesso perfino di bucare il tendone della struttura, per permettere alla luce naturale d'interagire con la sua installazione).
Stoneware tables di GamFratesi
Stoneware tables di GamFratesi
Proclamato "Designer of the Year", un "vecchio leone" come Vito Acconci – artista, architetto e designer leggendario – si fa fotografare come fosse un attore hollywoodiano nella calda e ventilata Miami, che fa l'occhiolino, quest'anno più che mai, alla moda. Al primo appuntamento di apertura dei "Design Talks", dedicati ai pionieri del design, ossia agli innovatori che hanno lavorato nel campo del design, incontriamo infatti la stilista americana di origine belga Diane von Furstenberg in conversazione con Stefano Tonchi. Seguono Vito Acconci con Mitchell Joachim, fondatore e co-presidente di Terreform ONE; e Wendell Castle, scultore, designer e educatore per oltre cinque decadi a confronto con lo scrittore e curatore Alastair Gordon. Be Open, l'iniziativa che supporta con forza l'innovazione e la creatività con una particolare attenzione al design come esplorazione sensoriale – utilizzando cibo, profumi, biochimica, haptic technology – e partner della fiera, organizza una seconda sezione di talk con nuove scoperte come Carter Cleveland, foundatore e CEO di Art.sy, Tuur van Balen, Interaction Designer, Dawn Goldworm, Fondatore di 12.29, Marije Vogelzang, food designer e il designer brasiliano Zigelbaum+Coelho.
Swarovski. Photo Steve Benisty
Swarovski. Photo Steve Benisty
Grande fermento all'interno degli isolati del Miami Design District – dove a breve costruiranno architetti come Aranda\Lasch, K|R, il giapponese dal tocco lieve Sou Fujimoto, Moorhead and Moorhead, Iwamoto Scott, Studio Gang, Leong and Leong, SB Architects e OAB – che diventano quest'anno il punto di riferimento non solo del design ma anche della moda con recenti aperture dei nuovi store Prada, Dior Homme e Agnona, proprio accanto a Louis Vuitton che presenta la sua collezione Objects Nomades con pezzi di grandi nomi fra cui i fratelli Campana, Patricia Urquiola, i bravissimi Altelier OI. Il duo creativo brasiliano è anche protagonista di una charity benefica per Lacoste: una seconda edizione della t-shirt con il coccodrillo stampato è venduta per raccogliere fondi a tutela degli Everglades in collaborazione con la Everglades Foundation. Hermès presenta un'edizione limitata di foulard realizzati in collaborazione con l'artista giapponese Hiroshi Sugimoto dal titolo Colours of Shadow: le variazioni dei colori sono definite dallo studio della rifrazione della luce in un prisma. La comunicazione nel mondo della moda è solitamente rigida e soltanto i leader d'azienda e i designer possono rappresentare i marchi: onore al merito quindi a Marni e all'edizione limitata di 125 sedute, utilizzate per uno shooting di ritratti del team interno all'azienda, felice collaborazione con il fotografo Francesco Jodice.
Il giovane gallerista Victor Hunt presenta il progetto <i>Glassworks</i> del designer belga Sylvain Willenz
Il giovane gallerista Victor Hunt presenta il progetto Glassworks del designer belga Sylvain Willenz
Un altro grande padre della creatività nipponica Kenya Hara, storico art director di Muji, presenta all'interno dell'iconico Buena Vista Building un curioso progetto chiamato Architecture for Dogs, con la partecipazione di oltre 12 designer tra cui Konstantin Grcic, Kengo Kuma, Toyo Ito, MVRDV e Shigeru Ban, che hanno studiato abitazioni confortevoli per il migliore amico dell'uomo: chissà se ci sarà mai mercato anche per questo. Infine, anche la cultura latina è stata ben rappresentata, con il progetto Mestizo City del designer e attivista Henry R. Muñoz III di base a San Antonio: oltre 600 mq d'installazione raccontano il crescendo della cultura latino-americana negli Stati Uniti.
Lo stand della Galleria Vivid di Rotterdam con il progetto di Studio Glithero
Lo stand della Galleria Vivid di Rotterdam con il progetto di Studio Glithero
Il progetto del designer belga Maarten De Ceulaer per Fendi
Il progetto del designer belga Maarten De Ceulaer per Fendi
L'arte del ritratto: Marni. Nella foto Carolina, Gianni, Consuelo e Giovanni Castiglioni. Photo Francesco Jodice
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Architecture for dogs: il progetto di Atelier Bow-Wow
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