E tuttavia questa sensazione di indipendenza da artisti accoppiata allo slancio del commercio maschera i sommovimenti politici e finanziari che si sono verificati in Olanda negli ultimi sei mesi, che hanno avuto conseguenze disastrose sull'infrastruttura del design olandese in termini di formazione, di produzione e di comunicazione. Nell'aprile 2012 il famigerato Geert Wilders ha ritirato il sostegno del suo partito – il PVV (Partij voor de Vrijheid, o Partito della Libertà) – alle misure d'austerità, che comportavano la formazione di un nuovo governo di coalizione e il consenso a tagli di bilancio per 12 milioni di euro all'epoca (più altri 16 miliardi di euro il 29 ottobre), destinati a incidere pesantemente sul settore della cultura.
Su una scena creativa nazionale in cui il denaro per due decenni non è stato un problema (soprattutto grazie al progetto politico di rilancio dell'immagine del paese come fucina di intelligenza creativa invece che come patria della droga e della prostituzione legalizzate) l'improvviso svuotamento del portafoglio suscita problemi enormi per la sopravvivenza del design olandese nella sua forma attuale. Il conflitto è evidente soprattutto nella ristrutturazione tutta pubblica di grandi istituzioni come la Design Academy di Eindhoven (dove tutti e tre i coordinatori del programma dei Master se ne sono andati in luglio, per essere reinsediati in agosto quando la preside Anne-Mieke Eggenkamp ha annunciato le sue dimissioni), oppure come il Nederlands Architectuurinstituut (l'istituto olandese per l'architettura), Premsela (l'istituto olandese per il design e la moda) e Virtueel Platform (l'istituto olandese per la cultura digitale), che nel gennaio 2013 saranno tutti riassorbiti in un'unica organizzazione generale. A scala minore i giovani designer indipendenti hanno perduto alcune fonti di finanziamento, mentre i centri di servizio per la ricerca progettuale e la sperimentazione dei materiali (tra cui l'Europees Keramisch Werkcentrum, il centro europeo per la lavorazione della ceramica di Den Bosch, e la fonderia Beeldenstorm di Eindhoven) si sono visti ridurre i finanziamenti.
Un significativo numero di prodotti esposti consisteva in affermazioni metaforiche tradotte in forma fisica, in nuove versioni di tecniche tradizionali o in indulgenza a personali fantasie.