Digital Primitives

Modellazione e controllo numerico nei lavori di due designer di base a New York, l'italiana Caterina Tiazzoldi e il portoghese Eduardo Benamor Duarte.

Caterina Tiazzoldi e Eduardo Benamor Duarte si definiscono, con un ironico ossimoro, "primitivi digitali". Perché, pur essendo nati e cresciuti professionalmente con innovative tecniche informatiche come la modellazione e il controllo numerico computerizzato, lavorano in una città come New York che – spiegano – è una vera giungla urbana per chi voglia andare al di là dei soliti schemi produttivi. "Siamo come uomini primitivi che usano sofisticate clave digitali", spiega la designer italiana che insegna alla Columbia University, ma che per testare i suoi prodotti vola dagli Stati Uniti all'Italia dove si affida alla maestria e all'estro degli artigiani. Al Salone, Tiazzoldi e Duarte propongono una sedia e una libreria. La Rapigattoli Chair di Duarte mescola tradizione e modernità: è fatta di legno grezzo, ma lavorato con macchinari a controllo numerico. Le Parametric Bookshelves di Tiazzoldi (progetto messo a punto con Lorenza Croce e Dora Keller), si moltiplicano invece in infinite varianti grazie al design parametrico che permette di confezionare oggetti su misura, quasi come fossero abiti di sartoria.
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Superstudio Più, Via Tortona 27

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