Anche i tappeti sono realizzati con strisce di velluti Colony (Roma), tessuti a telaio jacquard e a bacchetta, tagliate e bordate con strumenti di precisione, in modo da rendere manifesto l’intreccio di trama e ordito e alludere a un tempo scandito da mani in movimento.
A completare la personale di Anastasio, oltre la collezione per la galleria, alcuni pezzi da precedenti lavori: tra questi una serie di vassoi in biscuit di porcellana che propongono un paesaggio-natura morta monomaterico. In questo lo spazio in positivo occupato dagli oggetti ne genera un altro in negativo, fatto del vuoto tra gli interstizi che chiede solo di essere colmato da altri oggetti da incastrare tra le cose presenti. Ma anche la serie di vasi sul concetto di protezione e fragilità, fatti di materiali frangibili, benché apparentemente duri, come il vetro, che viene salvato da elementi morbidi che lo avvolgono come un airbag.
fino al 21 marzo 2015
Andrea Anastasio
Galleria O, Roma