Tutte le mostre da non perdere nel 2026
Il nuovo anno si avvicina, e con lui la nostra guida alle esposizioni che definiranno il panorama culturale internazionale.
“The Island” di Hito Steyerl esplora come immagini, tecnologia e potere si intreccino in mondi paralleli. Vi raccontiamo l’artista che c’è dietro alla mostra di Fondazione Prada.
Il nuovo anno si avvicina, e con lui la nostra guida alle esposizioni che definiranno il panorama culturale internazionale.
Questo inverno le regioni del Sud Italia propongono un fitto calendario culturale. Da Napoli a Catania, passando per il Molise e la Basilicata, Domus ha selezionato le mostre da non perdere durante le vacanze di Natale.
Rirkrit Tiravanija, Janet Cardiff & George Bures Miller ma anche Luciano Fabro e Cecilia Vicuña: il programma 2026-2027 dell’istituzione milanese propone otto mostre che indagano il “rapporto vivo” tra pratica artistica e pratica architettonica.
Guida ragionata al collezionismo per tutti, tra fotografie, stampe e opere originali, con tanti nomi che hanno fatto la storia e altri che la faranno, spendendo al massimo 1000 euro o poco più.
Noi non abitiamo ambienti, noi siamo l’ambiente
Abbiamo intervistato il chief-curator della 13esima Biennale di Shanghai dal titolo Bodies of Water, il quale descrive le biennali come dispositivi di rilevamento della realtà.
Con Waiting for Palms, Peter Ydeen porta la sua fotografia dalle strade dell’America industriale alle architetture sabbiose di Marocco ed Egitto, aprendo una riflessione sullo sguardo, sugli stereotipi e sulla responsabilità del vedere.
Con oltre quaranta artisti e materiali vivi, “Arts of the Earth” rivela quanto sia complesso per un museo lavorare davvero con ciò che cresce, muta e sfugge al controllo.
La mostra “Ascending” al Tbilisi Photography and Multimedia Museum ricostruisce tre decenni di trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Guram Tsibakhashvili, tra i più importanti autori georgiani.
Da Milano a New York, passando per le capitali europee, fino ad arrivare a Shanghai: le vacanze di Natale saranno l'ultima occasione per vedere alcune delle mostre migliori degli ultimi tempi.
Dalla scena barocca a Hopper, un viaggio nel teatro come dispositivo visivo nella storia dell’arte: non spazio fisico, ma mimesi, catarsi, e architettura dell’assenza.
Il pluripremiato fotografo Magnum racconta a Domus del suo Calendario Lavazza 2026, dove il caffè va cercato nel “caos delle situazioni” e tra una italianità sempre in bilico con il cliché.
Per la prima volta dopo cinquant’anni, una mostra a Milano riunisce I mobili nella Valle, la serie che Mario Ceroli progettò nel 1972 per Poltronova ispirandosi ai dipinti metafisici in cui Giorgio de Chirico isolava e ingigantiva oggetti comuni.