Social-genic #3: Sydney

Di cosa si parla sui social, quando si tratta di design e architettura? Il terzo capitolo della nostra serie “social-genic” guarda a Sydney e all’Australia, tra concorsi, tecnologia e yacht design.

Quest’anno, per la prima volta, il design australiano ha portato alla Milan Design Week una mostra collettiva. I dodici designer, uniti in un unico gruppo battezzato “Local Design”, avevano lo scopo principale di esplorare la propria identità australiana in un mondo in cui i confini inter-culturali tendono sempre più a diluirsi e a contaminarsi. Hanno presentato presso il Teatro Arsenale nel distretto delle 5 Vie propri lavori che andavano da furniture e lighting, alla produzione tessile e objet d’art.
Con Social-genic #3: Sydney ci siamo posti l’obiettivo di capire meglio, sempre attraverso l’aiuto dei Big Data, cosa sta succedendo nel campo di design in Australia. In collaborazione con VOICES from the Blogs, spin-off dell’Università degli Studi di Milano, abbiamo analizzato più di 1,1 milioni di post localizzati sul territorio australiano e pubblicati nel periodo dal 1° aprile 2015 al 31 marzo 2016 che discutevano espressamente di design. Un anno intero, da sondare e interpretare, ha mostrato, già dal volume di dati, quanto il tema sia sentito in terra australiana.
Social-genic #3: Sydney
Social-genic #3: Sydney
Con una prospettiva globale, ma al tempo stesso locale: se guardiamo infatti all’interno dei commenti, possiamo notare come si parli soprattutto del design legato all’Australia: 15 su 20 menzionano la produzione locale, mentre il “made in Italy” si deve accontentare solo di 2 commenti su 20.
In quale parte del Paese si parla maggiormente di design? I dati ci mostrano che la capitale del design australiano è anche la città più grande del Paese, Sydney. Nel corso dell’ultimo anno, il 42% di tutti i post legati al design provenivano proprio da qui, esattamente il doppio rispetto al totale della popolazione australiana. A conferma di una forte vocazione verso il design da parte di Sidney. Segue Melbourne con il 31% di menzioni. Poi, con un distacco notevole, arrivano Brisbane (11%), Perth (8%) e Adelaide (6%).
Al di là della sua origine geografica, di che cosa si parla in Australia quando si discute di design? Se analizziamo il trend giornaliero dell’andamento dei commenti, scopriamo che ci sono più picchi e che quasi tutti hanno come oggetto il medesimo fenomeno. L’audience australiana sembra infatti postare, leggere e condividere tutto ciò che è legato ai concorsi. Si discutono i bandi, ci si attiva quando questi vengono ufficialmente aperti, si parla poi degli esiti e, infine, ci si incuriosisce davanti alle mostre dedicate ai progetti premiati. Almeno da questo dato, in fatto di design, sembrerebbe che l’Australia sia un terreno fertile e pronto a fiorire, piena di iniziative e incentivi, dove un designer self-made è qualcosa di concreto. Ma, senza cedere a false illusioni, l’Australia rimane anche un contesto che promuove soprattutto se stesso e che ha ben presenti i confini geografici.
Social-genic #3: Sydney
Social-genic #3: Sydney
Infatti, se leggiamo i regolamenti dei bandi – come VIVID Vibrant Visions in Design, Good Design Australia, Premier’s Design Awards, Australian Furniture Design Awards, Australian Timber Design Award – scopriamo che la grande maggioranza dei premi e dei concorsi è rivolta a cittadini australiani, residenti anche all’estero, e agli stranieri soltanto nella misura in cui sono domiciliati sul territorio del Paese. Insomma, bisogna essere lì per sfruttare al meglio queste possibilità.
La seconda tendenza significativa è la volontà di confrontarsi con le grandi tradizioni internazionali, ma sempre con un occhio attento al locale. Lo dimostrano la grande attenzione dedicata al nuovo padiglione australiano inaugurato a maggio dell’anno scorso presso la Biennale d’Arte di Venezia e la nuova iniziativa nominata MPavilion. Fondato nel 2014 MPavilion ci ricorda vagamente il padiglione della Serpentine di Londra e promette di diventare un appuntamento imperdibile del mondo di design e architettura.
Social-genic #3: Sydney
Social-genic #3: Sydney
Com’è il design in Australia? I dati sottolineano come le “nuove” avanguardie, preferiscono la dimensione tecnologica, pur senza dimenticare le modalità produttive manuali. Se infatti confrontiamo tra di loro direttamente i due estremi delle “tradizioni artigianali” e delle “innovazioni tecnologiche”, scopriamo che i post che menzionano additive manufacturing, le stampanti 3D, CNC machine e altre nuove tecniche produttive superano nettamente quelle legate al low-tech.
Un’ulteriore sorpresa emerge dai temi della progettazione. Mentre l’arredo in genere (21,5%) va al primo posto nella lista del “cosa” si progetta in Australia (almeno stante alle discussioni online), il secondo posto va a un altro tema, per nulla scontato e ancora una volta interpretabile come “local”, lo yachting design (18%). Più precisamente si parla (e tanto) del design di tutto ciò che si muove sull’acqua: dai panfili, alle barche a vela, ai kayak.
Pur apparendo a molti come un mondo (molto) lontano e quasi sconosciuto, in realtà l’Australia è un continente dove “le cose” in tema di design accadono e anche molto in fretta. In un’ottica, volendo, spiccatamente “glocal”, in cui il mix tra autoreferenzialità e scala globale riflette d’altra parte una geografia immensa. Avete preparato la valigia?
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