Le norme sulla pianificazione locale stabiliscono questa distanza come spazio minima, che spesso diventa il massimo in quanto proprietari tendono a costruire sfruttando al massimo larghezza consentita dai lotti tipicamente profondi e stretti.

I requisiti di illuminazione e ventilazione naturale, in questa situazione di densità urbana, fanno sorgere la questione della privacy.

Il progetto risponde al problema con una schermatura che tenta di mediare il dilemma tra aperture e affacci. Tutte le camere sono state spinte verso la parte anteriore e posteriore, per sfruttare le corrispondenti viste, lasciando i due prospetti laterali praticamente ciechi. Ciò che resta di questa facciata laterale, al di sopra del piano terra, è tamponato con blocchi areati prefabbricati di cemento. Questo crea una parete porosa che funge da filtro di schermatura verso il sole tropicale, incoraggiando la ventilazione naturale. Con uno spessore di 100 mm, questi blocchi limitano la vista e schermano la luce, infondendo l'interno di una luminosità diffusa.

All'interno, questa parete a forma di L protegge una serie di spazi come il soggiorno, la sala da pranzo e altri ambienti comuni. Situato intorno e tra le camere da letto, il salone a doppia altezza si incastra tra loro in modo che la continuità spaziale venga mantenuta.