Questo progetto culturale – costruito nella piazza principale – prevede anche la costruzione di una caffetteria come locale di intrattenimento, atteso dai 333 abitanti dalla chiusura dell’ultimo bar alcuni anni fa. “Come può un progetto moderno stare in un piccolo villaggio basco con molto forte identità architettonica?” si sono chiesti gli architetti. “Reinterpretando il paesaggio.”

Banca è stato costruito nel fianco della montagna con una serie di terrazze, un taglio nel paesaggio dei Pirenei. Le pareti in pietra sono parte integrante dell’immagine del paese. Il progetto nasce da questo processo di adattamento alla terra: un basamento di pietra che contiene lo spazio allestito in cui sono contenute la reception e la caffetteria. Le finestre del caffè si affacciano sul paesaggio, rendendolo un punto di riferimento per residenti e visitatori.

Il vincolo principale del sito è stata la conformazione discendente del terreno. Il villaggio di Banca si aggrappa alla montagna e il lotto si abbassa di tre metri nel senso della lunghezza. La scelta degli architetti prevede l’uso totale del paesaggio e della forma del terrapieno, lungo un grande muro di sostegno esistente.

L’altro vincolo è l’immagine architettonica del villaggio, caratterizzato da un’identità regionale basca profondamente radicata. Questo progetto doveva essere in grado di combinare il know-how locale e uno stile moderno perchè tutti lo accettassero.

La differenza di altezza di tre metri tra il punto più alto e quello più basso ha portato alla creazione di un intero piano interrato, con un ingresso basso (ingresso tecnico per il museo) e uno alto (per il pubblico e il caffè). Ciò si adatta al programma, che include un museo delle miniere locali (che non ha bisogno di molta luce) e una caffetteria che invece richiede di essere visibile e rivolta verso l’esterno.

L’idea è che il basamento di pietra diventi un’estensione effettiva dello spazio pubblico, in sequenza con il muro di contenimento, la reception e l panorama visibile dalla terrazza.