I fiori maledetti

Il giardino Les fleurs maudites (“I fiori maledetti”) ideato da Charlotte Trillaud con l’architetto parigino Lucien Puech, invita a scoprire una collezione di piante “non amate”, attraverso un percorso tortuoso delimitato dalla rete metallica, materiale iconico dei paesaggi contemporanei.

Les fleurs maudites
L’International Garden Festival è organizzato dal Domaine de Chaumont-sur-Loire, in Francia. Ogni anno, paesaggisti, architetti e designer si riuniscono per creare 25 giardini temporanei dai 200 ai 250 metri quadri.
Il tema del Festival 2014, aperto al pubblico fino al 1 novembre, è “I sette peccati capitali”.
Les fleurs maudites
Lucien Puech Architecture, Les fleurs maudites, International Garden Festival, Domaine de Chaumont-sur-Loire, Francia
Les fleurs maudites è un orto biologico cinto di rete metallica, ideato per l’occasione da Charlotte Trillaud e Lucien Puech, che invita a scoprire una serie di piante “non amate”.
L’uso di piante psicotrope, stupefacenti o psicoattive è servito, fin dai tempi antichi, per placare l’ira degli uomini di fronte all’ingiustizia, ci ha invitato ad andare oltre l’immanenza, verso un altro mondo dove è possibile raggiungere l’oblio e la redenzione. Nonostante questo il loro destino non è stato invidiabile: represse, vietate, limitate, distrutte, sono esse stesse vittime dell’ingiustizia umana, e alimentano una rabbia legittima.
Lucien Puech Architecture, Les fleurs maudites, International Garden Festival, Domaine of Chaumont-sur-Loire, France
Lucien Puech Architecture, Les fleurs maudites, International Garden Festival, Domaine de Chaumont-sur-Loire, Francia

La rabbia delle piante maledette usate da streghe, emarginati e animisti, ci ricorda che anche le piante possono essere colpite dai divieti, come il luppolo per ragioni morali, la canapa per motivi commerciali, il giusquiamo o l’assenzio per le loro proprietà nocive, la datura per il suo potere allucinogeno, o la senape per le sue proprietà afrodisiache che invitano alla lussuria e al peccato. La storia di queste piante e le storie su di loro sono presentate su pannelli lungo il percorso.

La composizione del giardino evidenzia la prigionia che colpisce queste piante, e dispone di un percorso sinuoso e labirintico dove il visitatore finisce per trovarsi bloccato in un vicolo cieco in cui cresce un albero spinoso. Il progetto è un invito a riflettere sull’ingiustizia della separazione arbitraria imposta dalle barriere e dai confini di filo spinato. Un recinto divide il visitatore dalle piante e impedisce di toccarle.

Il percorso è composto da elementi classici, rivisitati come se fossero distorti da un capriccio. Evocando il panorama urbano, la struttura si ossida, si rompe e si ondula. La geometria organica si presenta inizialmente aperta verso il cielo, per poi richiudersi sconvolgendo la percezione spaziale del visitatore.


fino al 1 novembre 2014
Les fleurs maudites
Architetti: Lucien Puech Architecture
Opere metalliche: Jean-François Jousse, Le Mans
Verde: Mains de Jardin, Tours
Carpenteria: Matéo, Saint-Omer-En-Chaussée
Rete metallica: Lippi, Mouthiers sur boëme,
Area: 250 mq

International Garden Festival

Domaine of Chaumont-sur-Loire, Francia

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