La rabbia delle piante maledette usate da streghe, emarginati e animisti, ci ricorda che anche le piante possono essere colpite dai divieti, come il luppolo per ragioni morali, la canapa per motivi commerciali, il giusquiamo o l’assenzio per le loro proprietà nocive, la datura per il suo potere allucinogeno, o la senape per le sue proprietà afrodisiache che invitano alla lussuria e al peccato. La storia di queste piante e le storie su di loro sono presentate su pannelli lungo il percorso.
La composizione del giardino evidenzia la prigionia che colpisce queste piante, e dispone di un percorso sinuoso e labirintico dove il visitatore finisce per trovarsi bloccato in un vicolo cieco in cui cresce un albero spinoso. Il progetto è un invito a riflettere sull’ingiustizia della separazione arbitraria imposta dalle barriere e dai confini di filo spinato. Un recinto divide il visitatore dalle piante e impedisce di toccarle.
Il percorso è composto da elementi classici, rivisitati come se fossero distorti da un capriccio. Evocando il panorama urbano, la struttura si ossida, si rompe e si ondula. La geometria organica si presenta inizialmente aperta verso il cielo, per poi richiudersi sconvolgendo la percezione spaziale del visitatore.
fino al 1 novembre 2014
Les fleurs maudites
Architetti: Lucien Puech Architecture
Opere metalliche: Jean-François Jousse, Le Mans
Verde: Mains de Jardin, Tours
Carpenteria: Matéo, Saint-Omer-En-Chaussée
Rete metallica: Lippi, Mouthiers sur boëme,
Area: 250 mq
International Garden Festival
Domaine of Chaumont-sur-Loire, Francia