Riflessioni sulla città stratificata

In una piccola galleria parigina, la mostra “À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs” collega Parigi a Buenos Aires attraverso i progetti dello studio itinerante Techne-Ar.

Questo mese il proprietario di una piccola galleria d’arte del III Arrondissement di Parigi ha deciso, per la prima volta, di allestire una mostra d’architettura. “À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs” (“A casa come in città: quattro progetti inopportuni”), mostra che collega Parigi a Buenos Aires e mette insieme tre architetti l’argentino Arnoldo Rivkin con i francesi Rémi Rouyer e Sébastien Rinckel) è aperta fino al 26 luglio alla galleria Semiose, in rue Chapon 54.

“Molti degli artisti che rappresento hanno un modo di lavorare fortemente ‘architettonico’”, afferma Benoît Porcher, proprietario della galleria, “ed è il motivo per cui ho deciso di provare a fare qualcosa di diverso, allestendo una mostra d’architettura.”
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
Rivkin, Rouyer e Rinckel si sono incontrati molti anni fa, alla facoltà d’Architettura di Versailles. Insieme hanno costituito Techne-Ar, studio itinerante e spazio intellettuale in cui i tre sviluppano le rispettive attività accademiche, reinserendo la ricerca nella professione. Il nome Techne-Ar suggerisce una prassi professionale che si fonda su basi essenziali come la tecnica, la tecnologia, l’artigianato, ma che propone soluzioni per la realtà contemporanea, in cui sono dominanti l’esplosione della metropoli, l’immateriale e la sostenibilità.
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
Tutti e quattro i “progetti inopportuni” in mostra da Semiose sono potenziali. Provenendo per lo più da concorsi non vinti sono rimasti finora non costruiti e sono rappresentanti in massima parte da una serie di disegni abbastanza evanescenti. E perché “inopportuni”? Forse perché creano situazioni urbane inaspettate grazie a un medesimo filo rosso: una stratificazione orizzontale del verde “che modella l’interno come l’esterno”, la casa quanto l’intero territorio urbano di Buenos Aires. In altre parole: questi progetti sono altrettante anticipazioni di che cosa può diventare una metropoli come Buenos Aires.
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
Il primo progetto in mostra si intitola Horizon-Horizontal (“Orizzonte-Orizzontale”): propone di espandere il paesaggio su un’altra scala, dal singolo edificio alla dimensione urbana. Ubicato tra il centro storico di Buenos Aires, il quartiere delle banche e il lungofiume, usa passerelle pedonali per passare da uno spazio urbano all’altro. Vari palazzi alti si innalzano sulla cupola verde, completando il profilo di Buenos Aires davanti al Rio de la Plata.
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
Lo stesso elementare motivo essenziale è declinato negli altri tre progetti. Édifice-ville, la sede dei servizi postali di Buenos Aires, è una sovrapposizione di strati rivestiti di pannelli di climatizzazione pneumatici (in ETFE). Nouvelle Terre è uno spazio espositivo ricoperto da un baldacchino verde e Openfield è un mercato e un luogo di ritrovo, uno spazio pubblico che culmina in un palazzo residenziale panoramico.
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
L’intreccio, il rovesciamento e la giustapposizione sono stati il riferimento principale di questi progetti, ispirati, tra l’altro, a maestri argentini come Mario Roberto Alvarez e Clorindo Testa. Si potrebbe naturalmente pensare anche al lavoro di un altro argentino, Emilio Ambasz, i cui progetti come la Plaza Mayor di Salamanca, anch’essa rimasta sulla carta. Altro evidente e più diretto influsso sui progetti recenti di Techne-Art è quello dello studio francese Lacaton & Vassal. In effetti, tra il 2008 e il 2011, Rouyer, Rivkin, Lacaton e Vassal hanno lavorato insieme a La Ville par strates: le projet urbain en coupe (“La Città per strati: il progetto urbano in sezione”), importante progetto di ricerca finanziato dal ministero della Cultura francese.
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
“À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs”, vista della mostra, Semiose galerie, Paris, 2014
La mostra “À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs” riguarda più un atteggiamento mentale e un metodo di indagine che non specifiche architetture potenziali. Attraverso la ricerca sulla diversità urbana questi quattro progetti inopportuni propongono un’utopia contemporanea: lo sfruttamento dell’orizzontalità nelle città a forte densità dominate dalla verticalità.
© riproduzione riservata

Fino al 26.7.2014
À la Maison comme à la ville: Quatre projets intempestifs
Galerie Semiose
rue Chapon 54, Parigi

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