Sulle rive del fiume Colorado, la Edgeland House di Bercy Chen è visibile come un sottile taglio nel terreno. Integrato nel pendio di un’ex area industriale bonificata, l’edificio reinventa la tipologia della casa unifamiliare, occupando minimamente il suolo e cercando nelle fonti di energia locali soluzioni per raggiungere un livello di autosuffiecienza.

Lo studio di architettura belga-taiwanese con sede ad Austin, in Texas, è solito trarre ispirazione dall’architettura vernacolare; mentre il suo lavoro riflette un tipo di design contemporaneo, Bercy Chen fa un uso attento dei principi organizzativi e costruttivi che hanno reso gli edifici tradizionali così pertinenti al loro contesto. Nel caso della Edgeland House, ha reinterpretato la casa interrata dei nativi americani, una delle più antiche tipologie abitative del Nord America.

Come una tradizionale pit house, la Edgeland House sprofonda di due metri nel terreno, perseguendo un’ideale stabilità termica grazie alla massa isolante della stessa terra. Il progetto comprende anche un tetto verde che funge da elemento isolante, oltre che di riscaldamento idrico, proprio per massimizzare l'efficienza energetica. Gli architetti hanno anche collaborato con il Lady Bird Johnson Wildflower Center per riportare in loco circa 40 specie vegetali autoctone andate perdute, rafforzando così l'ecosistema locale.

La casa appare come una deformazione del terreno, una spaccatura rivestita di vetro che si forma tra i rigonfiamenti dei due tetti. Questi due volumi ospitano le stanze, divise in zona giorno e zona notte, su entrambi i lati della passerella esterna, che discende dal percorso di accesso fino a una piscina.
La forma richiama in modo sottile le cicatrici lasciate nella terra dal suo passato industriale.