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A bordo di un camion, la biblioteca mobile A47 della Fundación Alumnos47 e PRODUCTORA usa qualunque mutazione si verifichi in città per creare il proprio palcoscenico, trasformando la fantasia in memoria collettiva.

In un'epoca in cui l'informazione digitale sta soppiantando praticamente ogni tipo di documento stampato, i libri coincidono con gli iPhone, gli iPad, i Kindle e altri analoghi apparecchi portatili. È difficile concepire l'idea di una biblioteca mobile senza che il pensiero vada immediatamente all'atto di scaricarne i volumi da Internet. Parecchi riterrebbero un anacronismo pensare che una biblioteca possa ancora avere importanza come tipologia architettonica di fronte al cataclisma digitale che ha cambiato il modo in cui affrontiamo l'informazione e gli oggetti, trasformando interi settori industriali come quelli della televisione, della musica e della stampa.

A differenza dell'idea di libro elettronico e di collezione digitale, la biblioteca mobile A47 si rifà a una concezione controcorrente. Si fa paladina della natura fisica del libro a stampa, che difende con un intero programma culturale. Su un autocarro che trasporta oltre 1.200 volumi di arti visive e di cultura la A47 percorre le vie di Città del Messico offrendo agli abitanti dei quartieri della capitale la possibilità di accedere ai suoi contenuti. La Biblioteca mobile A47 è un progetto della Fundación Alumnos47, un'organizzazione con obiettivi sociali che riunisce comunità formative intorno alle pratiche artistiche e alla cultura contemporanee. Dato che il progetto più importante della fondazione consiste nella realizzazione di un museo d'arte contemporanea intorno al 2014, è parso opportuno usare un'unità mobile per mettere in attività la collezione museale esistente fino a che il museo destinato a ospitarla non sarà completato.
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
Il progetto di questa unità si è rivelato un'autentica sfida. Come comportarsi con una cosa tanto diversa da un'opera architettonica come un autocarro, e trasformarlo non solo in una biblioteca, ma in una struttura in grado di ospitare un'intera gamma di attività culturali? Considerata in questa prospettiva l'arcaica idea di costruire biblioteche ha iniziato a riconquistare il senso della modernità. Lavorando su queste premesse lo studio d'architettura messicano Productora è arrivato al progetto di un centro culturale di 20 metri quadrati a bordo di un autocarro Freightliner M2 20K: un edificio viaggiante. Il camion opera prima di tutto come collezione itinerante di libri d'arte contemporanea. Tuttavia, a parte quest'uso, ogni centimetro dei suoi 20 metri quadrati di superficie è attrezzato per essere sfruttato al massimo per ottenere una reale funzionalità degli spazi. Gli scaffali hanno abbandonato la forma tradizionale, per diventare invece piattaforme smontabili galleggianti sopra le teste degli utenti della biblioteca, a coronamento visivo dello spazio interno. La pianta aperta diventa una piattaforma adattabile, trasparente, che si collega direttamente al contesto urbano e sociale. L'autocarro è un luogo pubblico da usare come sede di un numero infinito di attività: presentazioni di libri, cineclub, letture di poesia, laboratori, oltre che come occasione di consultarne il patrimonio librario.
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
Il pavimento dell'autocarro integra una serie di piattaforme mobili che danno accesso agli scaffali, con spazio sufficiente alla risistemazione in funzione delle varie attività da svolgere. L'ambiente di lastre microforate fa da membrana permeabile che fonde esterno e interno, facendo dello spazio un esercizio di schiettezza nei confronti dell'ambiente circostante. Visto dalla strada l'intrico trasparente cui è appeso il grande volume massiccio permette di scorgere le file dei libri all'interno, e contemporaneamente funge da faro urbano nell'oscurità. Questa luce, prodotta dal generatore elettrico di bordo dell'autocarro, è un chiarore rassicurante quando la strada piomba nel buio, e annuncia l'inizio dell'attività serale.
Il camion opera prima di tutto come collezione itinerante di libri d'arte contemporanea. Tuttavia, a parte quest'uso, ogni centimetro dei suoi 20 metri quadrati di superficie è attrezzato per essere sfruttato al massimo per ottenere una reale funzionalità degli spazi.
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
A fare da tema ai laboratori che costituiscono l'obiettivo di questa moderna attrezzatura ci sono nomi celebri, tra cui quelli di Lola Álvarez Bravo, Paul Strand, Roland Barthes e Laurie Anderson. Ci sono letture di narrativa e laboratori di disegno per bambini, mentre per gli adulti ci sono incontri sulla storiografia e la storia orale della zona. Il pianale sopraelevato dell'A47 permette agli utenti di usare la biblioteca proprio come un attore si impossessa del palcoscenico. È attraverso questa ricerca di nuovi obiettivi che gli utenti vivono il cambiamento concettuale del significato di una biblioteca. Lungi dall'essere un archivio inerte, si tratta di un organismo vivente che permette nuove prospettive, che trasforma la fantasia in memoria collettiva. È un autocarro che usa qualunque mutazione si verifichi in città per creare il proprio palcoscenico. Un insetto meccanico che, al cader della sera, ripiega le zampe, reingoia le sue storie e prosegue il viaggio.
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
La biblioteca mobile A47 di Alumnos47 e PRODUCTORA, a Città del Messico
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