Il mercato di ferro di Haiti

A un anno dal terremoto, il primo grande edificio della città è stato restaurato con un progetto di John McAslan and Partners.

Una fotografia scattata nel centro di Port-au-Prince poco dopo il terremoto del 12 gennaio 2010 mostra una città diroccata. In mezzo ai detriti si innalzano due torri rosse e verdi di ferro battuto, un po' inclinate, bruciacchiate e danneggiate, ma ancora in piedi e collegate a due padiglioni coperti. L'edificio è l'ottocentesco Marché en fer ("Mercato di ferro"), popolarissimo centro cittadino di traffici e di commerci. A un anno dal terremoto è il primo grande edificio della città a essere restaurato: la sua ricostruzione ha dato lavoro a centinaia di haitiani e a molti altri ancora uno spazio per lavorare.

Secondo la leggenda l'edificio, fabbricato a Parigi, in origine doveva essere una stazione ferroviaria e venne imballato e spedito al Cairo. Nessuno sa come e perché sia finito ad Haiti, ma fu accolto con entusiasmo. Tra i segni dell'aura di nostalgia che circonda l'edificio la sua immagine in grande evidenza sulla banconota haitiana da 1.000 gourde.

Lo studio d'architettura londinese John McAslan + Partners (JMP) è stato incaricato di realizzare il restauro di questo mercato palesemente coloniale dagli influssi musulmani. Lo studio ha iniziato a occuparsi di Haiti due anni fa, nel corso della sua collaborazione volontaria in Malawi con la Clinton Global Initiative (CGI), la fondazione dell'ex presidente degli Stati Uniti. Il progetto è stato finanziato dal miliardario irlandese Denis O'Brien, della Digicel, che gestisce i servizi di telecomunicazione mobile di Haiti ed è uno dei maggiori imprenditori attivi nell'isola.
A un anno dal terremoto, il mercato di ferro di Haiti è il primo grande edificio della città a essere restaurato. Il progetto è firmato sallo studio d'architettura londinese John McAslan + Partners (JMP)
A un anno dal terremoto, il mercato di ferro di Haiti è il primo grande edificio della città a essere restaurato. Il progetto è firmato sallo studio d'architettura londinese John McAslan + Partners (JMP)
La responsabile del progetto, Pauline Nee del dipartimento edifici storici dello studio JMP, afferma che, mentre molte organizzazioni umanitarie si occupavano di abitazioni, scuole e ospedali di emergenza, la resurrezione del mercato rappresentava uno gesto simbolico nei confronti di commercianti, venditori e negozianti. "Case e scuole ovviamente sono più importanti, ma qui si trattava di un edificio haitiano dotato di grande valore d'immagine. Stava sui biglietti di banca. Dava spazio a 7-800 venditori e molti avevano perso il posto in cui lavorare". Il sindaco di Port-au-Prince spiega quanto importante sia l'edificio per la città: "Chiunque sia nato a Port-au-Prince o ci abbia fatto degli acquisti ha una storia da raccontare o un ricordo del mercato".

Pauline Nee spiega che la prima volta che venne ad Haiti centinaia di venditori e di commercianti avevano già messo su dei banchi temporanei lungo la staccionata che circonda il sito. "Il commercio è importante. Significa tornare alla vita normale. Non volevano ricevere soccorsi, volevano commerciare e tornare ad avere il senso della normalità".
Le due torri rosse e verdi di ferro battuto si innalzano in mezzo ai detriti all’indomani del terremoto del 12 gennaio 2010. Sono ancora in piedi e collegate a due padiglioni coperti dell’ottocentesco Marché en fer ("Mercato di ferro")
Le due torri rosse e verdi di ferro battuto si innalzano in mezzo ai detriti all’indomani del terremoto del 12 gennaio 2010. Sono ancora in piedi e collegate a due padiglioni coperti dell’ottocentesco Marché en fer ("Mercato di ferro")
Nonostante la complessità del compito lo sforzo congiunto del gruppo di progetto, dei commercianti e degli artigiani locali è riuscito a portare a termine il lavoro in solo dieci mesi. Quando è stato possibile lo studio ha lavorato insieme con i commercianti locali, aiutando i lavoratori del luogo a sviluppare le loro competenze. Gli artigiani e i carpentieri haitiani, lavorando insieme con lo studio, hanno creato gli elementi decorativi delle facciate perimetrali del padiglione nord. Il progetto prevedeva la fornitura agli artigiani locali di unità di taglio laser, che hanno consentito loro di elaborare nuove tecniche e nuovi processi. Il semplice motivo decorativo, coerente con lo stile del padiglione sud, permette alla luce di fluire negli spazi interni. "Ad Haiti c'è una folta comunità di artigiani: quasi una persona su dieci fa l'artigiano", afferma Pauline Nee. "Il mercato ha una parte importante in questo contesto, e siamo riusciti a dare lavoro a più di cento persone, dalla costruzione degli elementi decorativi per la facciata al lavoro di cantiere per la costruzione e la fabbricazione."
Chiunque sia nato a Port-au-Prince o ci abbia fatto degli acquisti ha una storia da raccontare o un ricordo del mercato
La resurrezione del mercato rappresenta un gesto simbolico nei confronti di centinaia di commercianti, venditori e negozianti che, già subito dopo il terremoto, avevano installato dei banchi temporanei lungo la staccionata che circonda il sito
La resurrezione del mercato rappresenta un gesto simbolico nei confronti di centinaia di commercianti, venditori e negozianti che, già subito dopo il terremoto, avevano installato dei banchi temporanei lungo la staccionata che circonda il sito
Dal punto di vista strutturale i compiti fondamentali consistevano nella realizzazione di nuove fondamenta per il padiglione centrale con le torri, nella ricostruzione delle parti inferiori delle torri che richiedevano riparazioni, nello smantellamento e nella riparazione dei danni della parte settentrionale del padiglione sud, utilizzando dove possibile componenti in ferro del padiglione nord che era crollato. Il padiglione nord è stato interamente ricostruito, con un nuovo progetto degli studi JMP e ADG, e realizzato per ragioni di rapidità costruttiva con sezioni di acciaio standard fabbricate negli Stati Uniti. Sul tetto sono stati installati pannelli fotovoltaici che forniranno tutta l'energia necessaria al nuovo sistema di illuminazione e ai ventilatori a basso consumo. La scala e i ritmi della nuova struttura riprendono l'originale, e le nuove facciate, decorate da artisti locali, sono state progettate per armonizzarsi con quelle del padiglione sud.
Sullo sfondo della piazza centrale di Haiti, distrutta dal terremoto del 12 gennaio 2010, si intravedono le torri del mercato, in stile palesemente coloniale dagli influssi musulmani
Sullo sfondo della piazza centrale di Haiti, distrutta dal terremoto del 12 gennaio 2010, si intravedono le torri del mercato, in stile palesemente coloniale dagli influssi musulmani
I carpentieri locali hanno anche riparato tutti gli elementi storici del padiglione sud e una ricerca sul progetto originale ha ispirato la vivace gamma di rosso e di verde usata in tutta la decorazione del progetto. A partire dal lavoro sul mercato McAslan ha assunto una parte più impegnativa nella ricostruzione del paese. Lo studio ha allestito Building Back Better Communities ("Ricostruire comunità migliori"), esposizione di abitazioni prefabbricate con 140 case e un centro comunitario. Scopo del progetto è contribuire alla ricostruzione delle comunità e delle abitazioni di Haiti. Grazie al modello dell'Expo il governo di Haiti e altri possono vedere e valutare soluzioni differenti: dalla comunità costruita su misura alle unità abitative prodotte in serie.

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