Wienerberger Brick Award 2012

Assegnato a Vienna il premio biennale alle architetture realizzate in laterizio: quinta edizione, cinque i giurati e cinque i vincitori.

Il Brick Award, viene presentato ogni due anni dal più grande produttore di laterizio al mondo, come riconoscimento ad esempi di particolare successo nell'ambito dell'architettura contemporanea.
"Con il Wienerberger Brick Award, vogliamo puntare i riflettori sull'utilizzo innovativo e versatile del laterizio all'interno dell'architettura contemporanea," dice il CEO di Wienerberger, Heimo Scheuch.

Critici e giornalisti internazionali esperti di architettura, hanno presentato le candidature per decine di edifici costruiti in maniera eccellente usando prodotti di argilla. Sono stati selezionati 50 progetti (tra i quali ben cinque italiani), provenienti da 28 Paesi sui 5 continenti; la decisione finale è stata presa dalla giuria internazionale composta da: Plamen Bratkov (Bulgaria), Rudolf Finsterwalder (Germania), Hrvoje Hrabak (Croazia), John Foldbjerg Lassen (Danimarca) e Zhang Lei (Cina).

Mapungubwe Interpretation Centre: la filosofia del luogo
Il vincitore assoluto e il vincitore della categoria "Soluzioni speciali con il laterizio" è il sudafricano Peter Rich, con Michael Ramage e John Ochsendorf, per il Centro visitatori a Mapungubwe, Sudafrica. L'obiettivo degli architetti era quello di creare uno spazio in cui esporre i reperti archeologici nel loro ambiente naturale, nella cornice del Parco Nazionale. Tenendo conto che il paesaggio di Mapungubwe è Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO dal 2003.
Vincitore assoluto e della categoria "Soluzioni speciali con il laterizio": Peter Rich, con Michael Ramage e John Ochsendorf, <i>Mapungubwe Interpretation Centre</i>, Sudafrica. Fotografia Peter Rich
Vincitore assoluto e della categoria "Soluzioni speciali con il laterizio": Peter Rich, con Michael Ramage e John Ochsendorf, Mapungubwe Interpretation Centre, Sudafrica. Fotografia Peter Rich
Il Centro Visitatori reinterpreta le antiche tecniche a volta utilizzandole in maniera sofisticata, attraverso metodi scientifici di solida costruzione. In collaborazione con l'Università di Cambridge e dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts l'architetto ha analizzato diverse cupole mediterranee come base del progetto. "L'equilibrio tra bassa e alta tecnologia, unito allo straordinario paesaggio locale, si traducono in un'architettura universale e intramontabile," dice Hrvoje Hrabak, membro della giuria.
Vincitore della categoria “Edifici non residenziali”: Studio NORD, <i>Stazione Olimpica</i>, Londra. Fotografia Andrew Lee
Vincitore della categoria “Edifici non residenziali”: Studio NORD, Stazione Olimpica, Londra. Fotografia Andrew Lee
Peter Rich Architects ha una particolare attenzione nel coinvolgere la popolazione locale nella realizzazione del progetto. Rich ha studiato ampiamente l'insediamento delle popolazioni del Ndebele, Bantwane e Tswana: "Guardo i loro ambienti e creo qualcosa che tende a fondersi con il senso del luogo" Per la costruzione del complesso, che è composto principalmente da padiglioni a volta di varie dimensioni, gli architetti hanno optato per l'utilizzo di laterizi fatti a mano e tegole prodotte da lavoratori locali con terreno argilloso, cemento e acqua. Tra gli scopi del progetto anche quello di impiegare manodopera altrimenti disoccupata e di riprendere antiche tecniche costruttive locali di cui si stava perdendo memoria.
L'equilibrio tra bassa e alta tecnologia, unito allo straordinario paesaggio locale, si traducono in un'architettura universale e intramontabile, questo il parere della giuria che ha premiato Peter Rich Architects
Vincitore della categoria “Edifici non residenziali”: Studio NORD, <i>Stazione Olimpica</i>, Londra. Fotografia Andrew Lee
Vincitore della categoria “Edifici non residenziali”: Studio NORD, Stazione Olimpica, Londra. Fotografia Andrew Lee
Stazione Olimpica: perfetti mattoni faccia a vista
Lo studio di architettura scozzese NORD è il vincitore della categoria "Edifici non residenziali", con una stazione elettrica dedicata alle Olimpiadi 2012, costruita presso il Parco Olimpico nell'East End di Londra.
L'approccio dell'architetto si esprime in pure soluzioni geometriche interpretate con una ricca trama costituita da laterizi neri come il carbone. Il progetto, si fonda su un forte contrasto dei mattoni faccia a vista del basamento massiccio e la parte superiore, libera e svincolata. "La giuria considera questo progetto un vero successo, grazie all'idea estremamente chiara della facciata in laterizi e alla perfetta esecuzione," dichiara Zhang Lei, membro della giuria. Dice Alan Pert, Studio NORD: "La semplicità monolitica si distingue consapevolmente dalle forme spettacolari che caratterizzano le strutture sportive".
Vincitore della categoria: “Abitazioni unifamiliari”, Bart Lens, <i> The rabbit hole</i>, Gaasbeek (Belgio). Fotografia Philippe van Gelooven
Vincitore della categoria: “Abitazioni unifamiliari”, Bart Lens, The rabbit hole, Gaasbeek (Belgio). Fotografia Philippe van Gelooven
The Rabbit Hole: la pavimentazione in laterizio fornisce unità all'intera struttura
Nella categoria "Abitazioni unifamiliari", l'architetto Bart Lens ha convinto la giuria con il progetto "The Rabbit Hole" (la tana del coniglio) a Gaasbeek, in Belgio, che vede la trasformazione di un vecchio casolare in laterizi in una residenza con clinica veterinaria. Un'ala della struttura, a forma di imbuto, è stata costruita come uno spazio intermedio tra due costruzioni. Il principale obiettivo del progetto è stato quello di adattare un vecchio casolare alle esigenze abitative di oggi senza distruggere il suo carattere rurale. Bart Lens: "Il laterizio è stato utilizzato non solo come materiale da costruzione ma anche per rafforzare la struttura esistente. Il laterizio rappresenta quindi l'elemento che lega il passato al presente." Ciò che ha colpito la giuria è stata la creazione di uno spazio intermedio: "È davvero stimolante quando ci si trova all'esterno di un'area e si guarda attraverso un passaggio artificiale, seguendo unicamente il percorso generato dalla luce. Una grande qualità che caratterizza il progetto è la capacità di creare spazi intimi che trasmettono un senso di sicurezza all'interno di una struttura indipendente." Plamen Bratkov.
Vincitore della categoria: “Abitazioni unifamiliari”, Bart Lens, The rabbit hole, Gaasbeek (Belgio). Fotografia Philippe van Gelooven
Vincitore della categoria: “Abitazioni unifamiliari”, Bart Lens, The rabbit hole, Gaasbeek (Belgio). Fotografia Philippe van Gelooven
Casa di riposo di Alcácer do Sal: uso sociale unito alla qualità architettonica
Con sede a Lisbona i due architetti Francisco e Manuel Aires Mateus vincono la categoria degli "Edifici residenziali" con la residenza per anziani di Alcácer do Sal. I due architetti hanno creato uno spazio che è sia funzionale sia confortevole, atto a soddisfare le esigenze della comunità. "Il nostro scopo era quello di garantire agli ospiti un rapporto equilibrato tra vivere in una comunità di persone bisognose di assistenza e tutelare loro privacy," sostengono gli architetti. Inoltre, il design delle stanze interne risulta essere determinante per gli ospiti della struttura. Il membro della giuria Rudolf Finsterwalder: "Le caratteristiche termoisolanti sono garantite dal solo laterizio che viene semplicemente intonacato all'esterno e rifinite con uno strato di vernice bianca, enfatizzando così le volumetrie."
Vincitore della categoria “Edifici Residenziali”, Francisco e Manuel Aires Mateus, <i>Casa di riposo di Alcácer do Sal</i>, (Portogallo). Fotografia FG + SG/Fernando e Sérgio Guerra
Vincitore della categoria “Edifici Residenziali”, Francisco e Manuel Aires Mateus, Casa di riposo di Alcácer do Sal, (Portogallo). Fotografia FG + SG/Fernando e Sérgio Guerra
Da una fornace di laterizi a uno studio di architettura
Nella categoria delle "Ristrutturazioni", la giuria ha scelto l'atelier dell'architetto slovacco Pavol Panák, come vincitore del Wienerberger Brick Award 2012. Per 10 anni consecutivi, l'architetto, insieme ai suoi assistenti, ha lavorato mettendo mano in prima persona, alla trasformazione di un'ex fornace di laterizi nel suo personale rifugio, 28 metri quadri immersi nel verde. Il membro della giuria John Foldbjerg: "L'edificio è realmente entusiasmante in quanto trasmette forti emozioni, dovute alla creazione degli spazi ideati e a come essi si fondono con la natura e con il verde circostante." La base della struttura è costituita dalla fornace originale. Convinto che l'architettura abbia bisogno di ordine, tradizione ed evoluzione, lo studio si basa sulle regole della geometria cartesiana. "Lo studio rende omaggio alla tradizione, alla continuità, allo spazio e al laterizio. Lavorare con il laterizio in argilla, costituisce un compito particolarmente impegnativo in quanto richiede concentrazione, pazienza e abilità," è ciò che dice l'architetto Pavol Panák descrivendo il suo approccio al progetto.
Vincitore della categoria “Edifici Residenziali”, Francisco e Manuel Aires Mateus, <i>Casa di riposo di Alcácer do Sal</i>, (Portogallo). Fotografia FG + SG/Fernando e Sérgio Guerra
Vincitore della categoria “Edifici Residenziali”, Francisco e Manuel Aires Mateus, Casa di riposo di Alcácer do Sal, (Portogallo). Fotografia FG + SG/Fernando e Sérgio Guerra
Nel volume Brick '12, edito da Callwey in tedesco e inglese, sono raccolti i 50 progetti frutto della prima selezione del Wienerberger Brick Award 2012. Tra questi i cinque italiani: Traverso-Vighy Architetti con il progetto del Palermo Airport Retail di Punta Raisi a Palermo; Bruno Stocco Architetto con il progetto di restauro e ricostruzione dell'ex Fornace Morandi a Padova; Filippo Taidelli Architetto con il progetto di ristrutturazione di un edificio in via Zenale a Milano; Massimo Mariani Studio con il progetto per il Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino a Firenze; Mario Occhiuto Architetture con il progetto UBPA Padiglione Shanghai Expo 2010 a Shanghai in China.
Si sta già lavorando alla prossima edizione del premio del 2014.
Vincitore della categoria "Ristrutturazioni", Pavol Panák, <i> Studio di architettura</i>, Cachtice (Slovacchia). Fotografia Tomas Manina
Vincitore della categoria "Ristrutturazioni", Pavol Panák, Studio di architettura, Cachtice (Slovacchia). Fotografia Tomas Manina
Vincitore della categoria "Ristrutturazioni", Pavol Panák, <i> Studio di architettura</i>, Cachtice (Slovacchia). Fotografia Tomas Manina
Vincitore della categoria "Ristrutturazioni", Pavol Panák, Studio di architettura, Cachtice (Slovacchia). Fotografia Tomas Manina

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