Ronan ed Erwan Bouroullec: Textile Field

Con l'installazione Textile Field per l'azienda danese Kvadrat, i Bouroullec hanno trasformato il V&A Museum in un prolungamento di Hyde Park.

Siamo a Londra, la capitale dei parchi urbani dalle meravigliose distese di erba (ovvero i famosi prati all'inglese) sulle quali i cittadini—non appena il tempo lo permette—si sdraiano, liberandosi delle scarpe, e perpetrando così un'abitudine tipicamente british che, specialmente se praticata altrove (in ufficio o al ristorante, per esempio), imbarazza sempre un po' noi italiani. Entrando nella Sala di Raffaello del Victoria & Albert Museum, delicatamente invasa dall'ultima creazione dei fratelli Bouroullec, sembra di essere a Hyde Park: i visitatori del museo, liberatisi delle calzature, passeggiano felpatamente e poi si adagiano mollemente sulla morbida superficie tessile contemplando i cartoni di Raffaello (che raffigurano le gesta dei Santi Pietro e Paolo, sono i modelli in scala reale degli arazzi destinati in origine alle pareti della Cappella Sistina) appesi alle pareti, come fossero paesaggi naturali.

Esattamente quello che i due autori del progetto speravano succedesse. Ronan Bouroullec ci confida infatti, senza vergogna, di non amare i musei e di aver reagito con un iniziale senso di disagio alla proposta di Anders Byriel, CEO di Kvadrat, che chiedeva allo studio di pensare a un'installazione al V&A durante lo scorso London Design Festival (per la quale è stata peraltro necessaria l'autorizzazione della Regina, essendo il museo di proprietà della Corte). "Abbiamo visitato le sale del V&A e ho riflettuto sul perché non amo i musei: perché sono totalmente disconnessi dalla vita, sono luoghi morti, molto lontani dalla pratica del design. Mi piacciono le cose quando sono in relazione con la sensualità, con la vita. Così abbiamo pensato che un modo per rendere interessante un progetto in questo luogo fosse una ricerca su come le persone interagiscono con le opere d'arte esposte. E, a ben vedere, troppo spesso i musei si trasformano in una sorta di punizione. La sfida è stata quella di inventare o definire qualcosa che mettesse le persone in una situazione diversa, cioè ragionare come nel progetto di un arredo: se è ben riuscito da un punto di vista dell'ergonomia, se è confortevole, mette l'utente a suo agio, anche mentalmente. Abbiamo cominciato a immaginare in questa grande sala una piscina, poi una spiaggia di sabbia dove sdraiarsi per ammirare un paesaggio", spiega Ronan.
<i>Textile Field</i> dei fratelli Bouroullec è stata installata all'interno della sala dedicata ai Cartoni di Raffaello, che raffigurano le gesta dei Santi Pietro e Paolo. Sono i modelli in scala reale degli arazzi destinati in origine alle pareti della Cappella Sistina
Textile Field dei fratelli Bouroullec è stata installata all'interno della sala dedicata ai Cartoni di Raffaello, che raffigurano le gesta dei Santi Pietro e Paolo. Sono i modelli in scala reale degli arazzi destinati in origine alle pareti della Cappella Sistina
E quindi è nata l'installazione Textile Field, una pedana modulare, composta da tanti elementi tessili imbottiti di schiuma sintetica, fissati su una struttura in legno con un sistema di velcro. Dal punto di vista dell'oggetto nulla di nuovo, come ammette lo stesso Ronan, in questa tipologia, dopo Verner Panton, cosa si può inventare? L'oggetto concepito dai Bouroullec è, come di consueto, dotato della grazia e della leggerezza di ciò che riesce a essere semplice senza scivolare nel cheap (operazione progettuale tutt'altro che facile): è pensato per essere montato e smontato da cinque persone in cinque ore, quindi è tecnologicamente ben risolto e il lavoro sulla scala cromatica, in relazione alle tonalità delle opere di Raffaello esposte nella sala, è molto raffinato. Ma soprattutto è la dimensione dell'oggetto che, colmando quasi totalmente il pavimento della sala, è riuscito a sovvertirne l'atmosfera e a modificare i comportamenti e le percezioni dei visitatori.
Dettaglio della pedana modulare, composta da tanti elementi tessili imbottiti di schiuma sintetica, fissati su una struttura in legno con un sistema di velcro
Dettaglio della pedana modulare, composta da tanti elementi tessili imbottiti di schiuma sintetica, fissati su una struttura in legno con un sistema di velcro
Textile Field è un progetto site-specific, ma trattandosi di una realizzazione di due progettisti molto votati all'industrial design, che collaborano da anni con l'azienda Kvadrat su temi legati a nuove tipologie di elementi tessili modulari (North Tiles, Clouds), viene da chiedersi quale sarà il futuro di questa installazione. Anche se ancora ben lontana dal diventare un prodotto, i Bouroullec la vedono comunque come un'importante occasione di sperimentazione per la loro esperienza di designer, perché, come sempre, il centro della loro ricerca è la relazione che si può instaurare tra un oggetto, un luogo e le persone che lo usano. Anche in una situazione unica come questa, dove siamo abituati a vedere il designer vestire i panni dell'artista (pur tenendo conto che per molti è labile il confine tra i due "mestieri"), il loro atteggiamento non sembra mai voler travalicare i margini del progetto per sconfinare nell'espressività artistica. Oppure, si può dire, che la loro arte, e ciò che con essa vogliono esprimere, non può mai prescindere dall'interazione fisica tra l'opera e il suo fruitore.
Abbiamo pensato che un modo per rendere interessante un progetto in questo luogo fosse una ricerca su come le persone interagiscono con le opere d'arte esposte
I Bouroullec vedono questa installazione come un'importante occasione di sperimentazione, perché il centro della loro ricerca è la relazione che si può instaurare tra un oggetto o un luogo e le persone che lo usano
I Bouroullec vedono questa installazione come un'importante occasione di sperimentazione, perché il centro della loro ricerca è la relazione che si può instaurare tra un oggetto o un luogo e le persone che lo usano
Ma il loro progetto per il V&A, secondo il committente Anders Byriel, è un altro episodio della ormai lunga storia di collaborazioni intraprese da Kvadrat con artisti e designer contemporanei. "La cosa interessante, afferma Byriel, nel fare progetti come questo, è che non sai dove possano andare a finire, sono opere che vivono di vita propria, possiamo immaginare che questo Textile Field verrà ricollocato altrove, anche in una foresta… Come è successo ad alcune opere di arte contemporanea che hanno preso strade inaspettate come Reddress (un abito di tessuto rosso alto 4 metri e dal diametro di 20 metri) di Aamu Song, realizzata dall'artista e designer coreano per una performance musicale al Louisiana Museum nel 2005 e ora riproposta a Londra, al Finnish Institute, dopo aver girato il mondo per 6 sei anni. Nessuno avrebbe potuto prevederlo." Possiamo quindi immaginare di rivedere anche Textile Field dei Bouroullec rimontato altrove, magari—per chiudere il cerchio—proprio nella Cappella Sistina: non sarebbe male ammirare il Giudizio Universale da una posizione comoda. Silvia Monaco
Il lavoro sulla scala cromatica, in relazione alle tonalità delle opere di Raffaello esposte nella sala, è molto raffinato
Il lavoro sulla scala cromatica, in relazione alle tonalità delle opere di Raffaello esposte nella sala, è molto raffinato
I Bouroullec hanno pensato che un modo per rendere interessante un progetto in questo luogo fosse una ricerca su come le persone interagiscono con le opere d'arte esposte. La sfida è stata quella di ragionare come nel progetto di un arredo: se è confortevole, mette l'utente a suo agio, anche mentalmente
I Bouroullec hanno pensato che un modo per rendere interessante un progetto in questo luogo fosse una ricerca su come le persone interagiscono con le opere d'arte esposte. La sfida è stata quella di ragionare come nel progetto di un arredo: se è confortevole, mette l'utente a suo agio, anche mentalmente
<i>Textile Field</i> è stato esposto al Victoria and Albert Museum, in occasione del <i>London Design Festival 2011</i>
Textile Field è stato esposto al Victoria and Albert Museum, in occasione del London Design Festival 2011
Questo progetto è un altro episodio della ormai lunga storia di collaborazioni intraprese da Kvadrat con artisti e designer contemporanei. Prima dei Bouroullec, come l'artista e designer coreano Aamu Song, autore di una performance musicale al Louisiana Museum nel 2005 e ora riproposta a Londra
Questo progetto è un altro episodio della ormai lunga storia di collaborazioni intraprese da Kvadrat con artisti e designer contemporanei. Prima dei Bouroullec, come l'artista e designer coreano Aamu Song, autore di una performance musicale al Louisiana Museum nel 2005 e ora riproposta a Londra
Due momenti del montaggio della struttura. L'oggetto concepito dai Bouroullec è pensato per essere montato e smontato da cinque persone in cinque ore
Due momenti del montaggio della struttura. L'oggetto concepito dai Bouroullec è pensato per essere montato e smontato da cinque persone in cinque ore

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