mischer'traxler: Balanced

Respirate piano: la nuova installazione del duo viennese Katharina Mischer e Thomas Traxler, alla Galleria Wait&See durante il Salone del Mobile, gioca sui concetti di equilibrio e precarietà, pausa e sospensione.

Non smettono di stupire i viennesi mischer'traxler – rispettivamente Katharina Mischer (1982) e Thomas Traxler (1981) – tutti e due passati per Eindhoven, uniti nella vita e nel lavoro, portatori (sani) di un atipico modo di concepire il design. Partendo dalla loro filosofia di vita, in occasione del Salone del Mobile 2012, alla Galleria Wait&See, indagano il delicato equilibrio tra ricerca e contesto applicato a loro prodotti realizzati, presentati come una serie di collage in 3D. Si chiama Balanced il progetto espositivo che prevede l'utilizzo di più bilance attentamente sistemate nello spazio in costante lotta con la precarietà, metafora narrativa della continua ricerca e scommessa sul concetto di causa ed effetto; attraverso la disposizione di materiale creativo e tecnico, sullo stesso piano del prodotto finito, Balanced rappresenta uno specchio tridimensionale del modus operandi dello studio. La cronaca della trasformazione del progetto assieme al concetto di pausa e sospensione costituiscono le basi e l'obiettivo finale della loro ultima collaborazione.

"Quando si lavora a un progetto si ha sempre bisogno di far conciliare input e outcome, come un progetto inizia a prendere forma, perché si usano determinati materiali, cosa vuol dimostrare il designer, quali le aspettative del cliente", sostengono Katharina e Thomas. Convinti che la precarietà sia intrinseca alla presentazione di un qualsiasi nuovo progetto al largo pubblico, i visitatori saranno incerti se toccare o non toccare dato che i piccoli cinque micro-allestimenti avranno l'aria di essere particolarmente instabili e fragili. "D'altronde causa/effetto è un tema di grande fascino che percorre tutta la nostra produzione creativa, non solo per l'immediatezza del risultato ma soprattutto perché implica reazioni istintive e quindi sorprese", aggiungono. Balanced, composto da pezzi provenienti da the idea of a tree, reversed volumes, the scientific nature of jewellery e collective works è un espediente per analizzare a ritroso i progetti precedenti e rileggerli secondo una nuova interpretazione.
In apertura e qui sopra: <i>Balanced</i> alla Galleria Wait&See dal 17 al 22 aprile 2012
In apertura e qui sopra: Balanced alla Galleria Wait&See dal 17 al 22 aprile 2012
"Gli oggetti che produciamo devono essere funzionali e certamente non solo decorativi ma consideriamo già la comunicazione, quando ha valenza culturale, parte intrinseca della funzionalità". Per la coppia il design è il risultato della combinazione di più componenti; la ricetta per far funzionare un'idea è unire un messaggio forte a estetica e funzionalità senza trascurare la sostenibilità. Il design contemporaneo (e non solo) dalle bolle di sapone di Asif Kahn alla Seduta Per Visite Brevi del geniale Bruno Munari, ci ha insegnato che la funzionalità può anche non essere il fine ultimo del progetto se il messaggio è carico di senso e significato; trasmettere un messaggio originale e denso di contenuto è forse il compito più arduo dei creativi di oggi, ma quando la sperimentazione e la passione si associano all'immaginazione e a un approccio sovversivo si aprono inediti scenari a chi non ha paura e sa osare. Si basa su questo principio il lavoro della coppia viennese insigniti di diversi riconoscimenti tra cui il Premio Designer of the Future di Design Miami/Basel nel 2011. Un modo di fare design il loro che coinvolge e stimola i fruitori senza deludere la singolarità e il fascino del prodotto finito.
<i>Scientific nature of jewellery</i> è un lavoro di ricerca sulla gioielleria artigianale e il suo processo di produzione
Scientific nature of jewellery è un lavoro di ricerca sulla gioielleria artigianale e il suo processo di produzione
Cosi Collective Works (2011), un macchinario presentato a Basilea lavora solo se circondato da persone. Più numeroso è il pubblico più il risultato è sorprendente grazie a sensori capaci di rilevare la presenza di persone e riportare, seppure in modo passivo e teorico (non serve nemmeno premere un bottone) la persona al centro del processo produttivo del singolo oggetto. Sottili strisce di vinile si avvolgono a spirale per dar vita a cestini decorati da inchiostro. Si tratta di pezzi unici. La macchina cerca attenzione: se non è circondata da curiosi, se nessuno si interessa a lei, si ferma. Si direbbe una macchina emotiva, tentativo sottile di dare perfino cuore e sentimenti a ciò che l'uomo può costruire con le sue mani; a sottolineare l'importanza dell'individualità, dell'unicità, è un esemplare unico.

Nel 2010, per Vienna Design Embassy a DMY Berlino, mischer'traxler propongono un design ludico e divertente con Rumkugelbahn (2010), struttura quasi circense dal nome roboante in cui un cioccolatino al rhum attraversa un'antologia di opere realizzate da altri designer e che grazie a una rotaia fatta di fragili ma ben studiati saliscendi finisce nelle mani di uno spettatore. Qui il fruitore non interagisce, non partecipa all'operazione ma è beneficiario finale; riceve un dolce premio per aver seguito il percorso del suo cioccolatino e automaticamente passato in rassegna gli oggetti prodotti da designer per le passate edizioni del festival austriaco. Arte, entertainment, design? L'opera richiama alla mente l'inossidabile e pioneristico The Way Things Go dei giganti svizzeri Peter Fischli & David Weiss, ma in una versione da camera, compatta e deliziosamente appassionante.
Gli oggetti che produciamo devono essere funzionali e certamente non solo decorativi ma consideriamo già la comunicazione, quando ha valenza culturale, parte intrinseca della funzionalità
Collective works, progetto avviato per W-hotels designer of the Future award a Design Miami/Basel 2011, è una macchina che interagisce con il pubblico, funzionando soltanto se qualcuno si avvicina
Collective works, progetto avviato per W-hotels designer of the Future award a Design Miami/Basel 2011, è una macchina che interagisce con il pubblico, funzionando soltanto se qualcuno si avvicina
L'approccio concettuale al progetto di mischer'traxler riserva una particolare attenzione non solo alla persona e all'interazione con la macchina ma anche alla natura – alla sua evoluzione e alle sue molteplici manifestazioni – spingendosi con volontà nella sperimentazione più ardita per portare il design oltre la bella seduta o il tavolo tagliato ad arte. Il design classico è una categoria da cui mischer'traxler si tengono alla larga. Per i due austriaci l'idea è la vera ragione che muove il loro operare: il focus non è sul prodotto finale – seppure i loro oggetti siano sempre risolti – ma sul promotore del significato che esso stesso sprigiona e sul processo di realizzazione.

Tutto sta nel contesto in cui si pongono i pezzi di Katharina e Thomas e sulla sua "messa in atto" – più o meno articolata e immediata che sia – da cui essi nascono, teorema in cui gli assiomi sono attentamente studiati e pianificati a tavolino. Diventa design, è design quindi un macchinario che decora – con robotica precisione e quantificazione temporale inclusa – una torta con glassa e perle di zucchero dal nome till you stop cake-decoration (2010) realizzata per e acquisita dal MAK di Vienna; l'interno che diviene l'esterno nel gioco di vuoti e pieni ricavati da calchi di verdure e frutta tramutati poi nei 15 contenitori in ceramica di reversed volumes (2010) capaci di mantenere anche i pigmenti degli originali in natura; o ancora i lavori di scientific nature of jewellery (2009), dove, in tre diverse teche, si indagano simbolicamente gli elementi imprescindibili per la manifattura di un gioiello quali il materiale, la raffinatezza dei dettagli e la pazienza delle lunghe ore di lavorazione, leggi dedizione e cura; l'intero lavoro di mischer'traxler si basa sulla cura e la passione per le cose che si producono. La questione delle edizioni limitate viene affrontata con ironica serietà a approfondita ricerca quando la stessa teoria viene applicata alla natura incontaminata o alle antiche tradizioni e perfino ai dialetti e alle specie vegetali o animali in estinzione come nel progetto real limited (2009 ongoing), dove la proliferazione degli animali sta all'aumento delle edizioni di un singolo progetto, rappresentativo di un singolo essere o concetto. Da qui nascono i progetti limited fungi (per Droog Design) e limited moths il primo tradotto in una piccola serie di mensole in legno con calco di funghi in stagno (anche esso materiale da centellinare) realmente in via d'estinzione e la seconda in una lampada con riproduzioni di una falena notturna dal nome latino di Marumba Quercus, anche esse in pericolo. "Ci piacciono quelle edizioni limitate che abbiano un motivo valido per essere tali; più il motivo è valido, meglio è. Ma le limitazioni hanno accezione positiva solo per il nostro design. Nella vita reale se hai, ad esempio, denaro e spazio limitato non è certo salutare", sostengono.
<i>Drawing time</i> è un'installazione a parete che registra in modo visivo il trascorrere del tempo
Drawing time è un'installazione a parete che registra in modo visivo il trascorrere del tempo
Nuovamente la natura si misura con la macchina – e quindi con l'uomo e le sue creazioni – nel progetto the idea of a tree (2008 ongoing) dove un congegno a energia solare crea oggetti con l'aiuto di poco fibra di vetro, tanto colore e tanta colla: la macchina è stimolata dal contesto in cui si trova il sole, l'unico vero artefice della produzione compreso le declinazioni di colore che variano a seconda della sua intensità. A dire che al tramonto la produzione si interrompe per ripartire all'alba – un oggetto al giorno con produzione media di materiale pari a 6,7 cm all'ora per 8 ore di sole – così come accadeva un tempo quando il lavoro nei campi seguiva realmente il ritmo del cielo. Il titolo rende omaggio all'albero registratore primo degli andamenti della natura e delle stagioni. Il prodotto diventa una rappresentazione non più virtuale ma reale, tridimensionale e onirica della giornata lavorativa, riuscita e sofisticata volontà del duo di tradurre aria, clima, profumi, tempo e vissuto in materia. Un tipo di industrializzazione lenta come lo è la loro Vienna, basata sul fattore climatico più che sulle possibilità economiche e sulle risorse umane; rivoluzionaria interpretazione lirica del prodotto industriale – seppur con tempi lontani alla serialità.
<i>Drawing time</i> è stata concepita in occasione della mostra <i>This is My Forest: The Harvest Cycle</i>, organizzata e sponsorizzata da Listone Giordano e curata da Barbara Brondi e Marco Raino
Drawing time è stata concepita in occasione della mostra This is My Forest: The Harvest Cycle, organizzata e sponsorizzata da Listone Giordano e curata da Barbara Brondi e Marco Raino
Il rapporto con il design? "Presumiamo che in qualità di designer di professione la nostra attenzione sia talvolta focalizzata eccessivamente sul design. Quando guardiamo un film non possiamo fare a meno di notare l'arredamento sullo sfondo, quando facciamo shopping discutiamo del packaging e della grafica di ciò che compiamo e quando ci sediamo in una sala d'attesa ne osserviamo ovviamente le sedute. A volte ci sentiamo un po' sciocchi ma forse è normale che sia così. Si diventa molto sensibili a tutto ciò che è connesso con la propria passione o con la propria vita. Ma per quel che riguarda il nostro appartamento-studio, non siamo molto interessati all'aspetto estetico. Strano no? Lo studio deve essere prima di tutto funzionale e confortevole." E se il design è per virtù una professione che guarda alla sperimentazione e alla risoluzione dei problemi con una determinata componente estetica, il lavoro della coppia ci affascina per la capacità di sorprenderci e guardare prima al perché e poi al cosa per varcare cosi le dinamiche tipiche di questa disciplina infinita.
Nel progetto <i>The idea of  a tree</i> un congegno a energia solare crea oggetti con l'aiuto di poco fibra di vetro, tanto colore e tanta colla
Nel progetto The idea of a tree un congegno a energia solare crea oggetti con l'aiuto di poco fibra di vetro, tanto colore e tanta colla
Se la definizione di "prodotto" per i pezzi di mischer'traxler sia calzante o meno è ancora un altro argomento; qui è inteso come prodotto il frutto della loro creatività, degli acrobatici processi produttivi che mettono in atto, della sperimentazione legata alla constante indagine che m't attua sulla realtà, sulle cose che già esistono, sulle loro probabili (e improbabili) evoluzioni, sul come si possa far cambiare pelle a ciò che aveva precedentemente una determinata logica d'uso e ora ne serve un'altra ribaltando le modalità canoniche della funzione per aprire nuovi scenari. E anche laddove il prodotto può sembrare di semplice fattura come lo è una piccola spilla di ceramica dal decoro floreale, mischer'traxler ci vogliono raccontare la storia di quel semplice decoro (ceramic badges & pendants, 2007) riconducendoci alla radice, all'origine del pezzo, un tempo appartenuto a un piatto o a una tazza in porcellana e in seguito recuperato e attualizzato grazie a un particolare processo prima concettuale, poi manuale.
Panca prodotta con il progetto <i>The idea of  a tree</i>
Panca prodotta con il progetto The idea of a tree
Il valore sta nel pensiero. Sono oggetti-concetti i frutti ultimi delle lunghe storie che questi due ragazzi ci sanno raccontare. Le opere poetiche di mischer'traxler guardano al design e alle sue molteplici declinazioni con un occhio nuovo, fresco, lontano dagli schemi e più vicino all'approccio artistico che a quello del vero e proprio disegno industriale. Ma intendendo il design, non come una forma d'arte ma come una distinta forma di cultura (capace di integrare il lato funzionale, emotivo e anche sociale) capace di trasformarlo in una matrice speciale per leggere la realtà, allora il lavoro dei due designer si erge tra i tanti per l'atipico e inusuale estro e l'autenticità singolare. In merito al prossimo Balanced, "installazione capace di tracciare un chiaro profilo sul modo di lavorare dello nostro studio", il suggerimento è: respirate piano.

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