L'espansione del festival verso est è proseguita, con il nuovo quartiere del design di London Fields che si è aggiunto a una varietà di punti d'attrazione non consueti. Tra i riferimenti più importanti la mostra personale di Dominic Wilcox al KK Outlet e la mostra "Prostheses and Innesti" della Galleria Fumi, con opere dell'architetto brasiliano Marcio Kogan e del suo studio MK27. Riprendendo l'interesse di Enzo Mari per il progetto anonimo dell'arredamento dei luoghi di lavoro italiani, gli architetti hanno raccolto mobili da cantiere e li hanno modificati con lussuosi interventi artigianali a base di vetro di Murano, seta di Como e chiodi intinti nell'oro.
L'operaismo chic era anche protagonista della mostra allo spazio in riva al canale dello Studio Toogood. Lungo una parete, con la collezione di mobili Batch in stile Shaker di Faye Toogood, c'erano camici da lavoro, calzature realizzate con pezze di feltro e anche cibo per i lavoratori affamati, sotto forma di M25 Lunch, lavoro in collaborazione con le food designer italiane di Arabeschi di Latte. Frutto di ingredienti reperiti sull'autostrada che circonda Londra, era uno dei numerosi progetti che esprimevano l'attuale innamoramento del design per il cibo, a scopi sociali e di sostenibilità.
La mostra Image for a Title, fondata su strategie come il readymade e le narrazioni progettuali, è stata una delle installazioni più interessanti di quest'anno.