Il Centro è attivo da oltre dieci anni e offre istruzione supplementare per i bambini e adulti. Divenuto oramai una pietra miliare della comunità, il centro viene utilizzato quotidianamente come luogo di incontro per giocare, imparare o lavorare.

Costruita su un sito angusto accessibile da una piccola strada sterrata, la struttura originaria era scomoda e poco invitante; la sua posizione centrale, riducendo lo spazio di gioco e offrendo soltanto ambienti poco ventilati e poco illuminati.

Il nuovo edificio solleva al primo piano tutti gli spazi di apprendimento e insegnamento, aprendo il piano terra a una serie di spazi per interagire e giocare. Questo sollevamento imita la tipologia tradizionale della palafitta Khmer, di solito costruita in legno, traducendola in cemento gettato in stampi di tessuto. Questo metodo innovativo ha combinato i mestieri locali assegnati per genere: sartoria (femminile) e cemento (maschile).

Il getto del cemento armato in casseforme di tessuto è stato studiato e testato da StructureMode, che ha modellato il tessuto per prevedere come si sarebbe allungato una volta gettato il cemento e ha di conseguenza prodotto i modelli per le sarte.

Negli ultimi decenni, a causa della guerra civile, la Cambogia ha visto una rapida riduzione della foresta pluviale e la sua industria forestale rimane in gran parte incontrollata anche oggi. L’uso del calcestruzzo colato in stampi di tessuto ha permesso una significativa riduzione dell’utilizzo del legno, usato solo per un leggero sotto-telaio necessario a tenere il tessuto in posizione.

Il nuovo Centro è dotato di quattro ampi spazi didattici, una sala computer, spazi amministrativi e di servizio, e un colorato laboratorio per la produzione del sapone costruito all’interno di un involucro esistente. Per incoraggiare le famiglie locali a mandare i propri figli al Centro piuttosto che costringerli a lavorare fin dalla giovane età, questa struttura per la produzione del sapone offre alle donne la possibilità di imparare un mestiere e avere un reddito.

Orientato in modo da sfruttare i venti stagionali provenienti dal Golfo della Thailandia, il centro ha una copertura aperta da cui spaccatura l’aria calda viene aspirata verso l’alto, pur proteggendo gli interni dalla luce diretta. 

Alle estremità, dove lo spazio è limitato dal confine del lotto, stretti magazzini ventilati sono usati come un filtro contro i guadagni solari. Adottando una strategia climatica del tutto passiva, l’edificio si propone come un esempio di buona progettazione, combinando tecniche tradizionali e moderne e cercando di stabilire una nuova tipologia di edificio cambogiano.