La prima sfida progettuale è stata quella di dare a questo nuovo parco una vera presenza alla scala urbana. Lo sviluppo verticale di OCP ha permesso di portare il parco verso il cielo lungo le sue facciate e di renderlo visibile a distanza. Sul lato sud, il parco si sviluppa in una sequenza di piastre piantumate, sparse come pezzi di un puzzle in modelli random che percorrono le facciate, in modo che ogni appartamento sia dotato non solo di un balcone, ma anche del proprio pezzo di parco.

Alla scala individuale questo crea piacevoli giardini privati ​​e, su scala collettiva, una scultura urbana verde. Sui lati nord, est e ovest, il verde assume le sembianze di un velo continuo con le pareti verdi, le fioriere continue e la vegetazione rampicante. Le piante mandano un messaggio di sostenibilità, la loro ombra riduce il consumo di energia per il raffrescamento e le foglie intrappolano l’anidride carbonica, rendendo l’edificio sostenibile.

La seconda sfida progettuale è costituita dall’alta volumetria lungo il lato nord del sito. Per non ombreggiare eccesivamente il parco, il volume è suddiviso in due torri di diverse altezze. Sul tetto della torre più bassa, 42 eliostati (specchi che seguono la luce solare) reindirizzano la luce del sole a 320 riflettori posti su un aggetto che sporge dal volume più alto, i quali portano il fascio di luce verso il basso, illuminando aree che altrimenti sarebbero perennemente in ombra.

Il sistema si adatta a seconda delle ore e delle stagioni alle necessità di luminosità e calore, in modo che le luci si muovano sul terreno in una coreografia programmata con precisione. Di notte, l’eliostato diventa un lampadario monumentale e appare nel cielo scuro come una piscina sospesa di piccole luci LED che simulano il riflesso scintillante dell’acqua.