Contesto precario dell'Europa del Sud
Un numero sempre maggiore di studi di architettura focalizza il proprio lavoro su nuove pratiche emergenti, non ancora strettamente catalogate come architettura. Tali pratiche sono direttamente connesse al contesto precario nel quale i giovani architetti si trovano a operare e hanno tra loro molti punti in comune come l'autocostruzione, una profonda coscienza ecologica, il lavoro di squadra e la multidisciplinarietà, diluendo l'idea di architettura d'autore e dando impulso alla passione per l'innovazione in aree inesplorate dell'architettura. Alcuni collettivi dell'Europa meridionale come Pedrita, Like architects, Architetture Precarie, Antonio Ottomanelli, Inteligencias colectivas e Todo por la praxis sono chiari esempi di questo nuovo tipo di pratiche, che si sviluppano in un contesto palesemente determinato dal declino economico dei Paesi in cui operano, declino che li obbliga a reinventare in continuazione nuove opportunità per l'architettura del futuro.
Spazi per nuove opportunità
Il collettivo Huerta Bizarra nasce come una di queste nuove ricerche di spazi che offrano opportunità inedite per gli architetti, alla ricerca di soluzioni perfettamente sostenibili e di piena efficienza energetica. Il collettivo è composto da giovani architetti e designer del Sud-est della Spagna, come Antonio Abellán, José Tomás Marín, Javier Esquiva, Sergi Hernández, Josema Paredes e Jorge Bermejo. Tra gli obiettivi principali di Huerta Bizarra ci sono il potenziamento della natura e lo sviluppo economico realizzato attraverso microazioni in un contesto rurale.
Huerta Bizarra opera esclusivamente in campagna. In concreto, le sue prime azioni si svolgono nella campagna di Murcia, da sempre uno dei motori produttivi agricoli più rilevanti della geografia spagnola. Attraverso "microazioni di benessere", Huerta Bizarra genera interventi su piccola scala che, grazie al contesto in cui si sviluppano, sono in grado di dare impulso all'attività agricola, ludica e turistica della zona della Huerta de Murcia. Colazione con i pescatori, calesse esfoliante, festa dell'umidità, ninnenanne del rumore bianco, scuola di contadini e cavoltermario sono alcune delle proposte già realizzate come prototipi attivi nella ricerca del bene comune. Huerta Bizarra propone azioni sostenibili, visto che una delle condizioni principali che pongono per operare è l'uso di materiali leggeri o biodegradabili che non lasciano tracce una volta concluso l'evento.
L'architetto e teorico specializzato in sostenibilità Ezio Manzini definisce il lavoro del design sostenibile come la "creazione di ponti tra la tecnica e la società, concependo la tecnica come l'ambito in cui si sviluppa la dimensione tecnologica in un modo che ineluttabilmente implica innovazione". Secondo Manzini, questa innovazione tecnologica può nascere tanto dai laboratori quanto dagli esperimenti di strada. Per questo, le nuove tecnologie proposte da Huerta Bizarra possono essere viste come un'innovazione. Huerta Bizarra realizza un'innovazione tecnologica a partire dallo spazio rurale, dove i suoi prototipi danno impulso a un'innovazione in grado di generare un nuovo tessuto sociale, molto più consono all'attuale contesto socio-economico dei paesi dell'Europa del Sud.
Tra gli obiettivi principali di Huerta Bizarra ci sono il potenziamento della natura e lo sviluppo economico realizzato attraverso microazioni in un contesto rurale.
Gli interventi di Huerta Bizarra rappresentano una doppia innovazione: da una parte, mettono in evidenza e rafforzano la costruzione sostenibile attraverso azioni delicate e intelligenti, con un evidente valore pedagogico per chi ne usufruisce. Dall'altra, reinventano il valore turistico e di piacere rivalutando l'importanza della dimensione rurale. Queste pratiche architettoniche emergenti stanno generando nuovi format creativi che un giorno non troppo lontano potrebbero rappresentare il germe delle correnti del futuro.