Immagini d’archivio dell’edificio di Alison e Peter Smithson
Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
Immagini d’archivio dell’edificio di Alison e Peter Smithson
Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
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Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
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Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
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Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
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Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
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Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
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Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.
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Il complesso dei Robin Hood Gardens rappresenta un tentativo di oltrepassare la rigidità progettuali dei pionieri del Movimento Moderno sul tema della residenza collettiva, approdando in quella che verrà definita dallo storico e critico Reyner Banham come “Architettura della Seconda Età della Macchina”.