Novecento, la pietra con un tocco pop

Vaselli lancia una collezione ispirata al design vernacolare toscano, con un guizzo di colore inatteso.

“Avevamo lanciato la linea Novecento nel 2022 e abbiamo sempre avuto la sensazione che non avesse ancora espresso tutto il suo potenziale. L’espansione che presentiamo quest’anno nasce proprio con l’intenzione di valorizzarla, portando, da un lato nuovi pezzi e, dall’altro, una filosofia costruttiva più efficiente, che li rende meno complessi per noi e quindi più convenienti per il cliente”. Andrea Vaselli riassume così la ratio che ha portato l’azienda di famiglia ad arricchire la serie firmata da Daniele Lotti con nuovi tavoli, tavolini, coffee table, console e svuota tasche con piano in pietra e base in ferro. 

Pezzi che, ispirati al design vernacolare toscano, rievocano gli arredi che si trovano ancora oggi nelle cascine e nelle residenze estive dei borghi collinari e che riflettono una cultura dell’abitare all’insegna dell’otium latino: convivialità, bellezza, equilibrio.

“La struttura dei primi elementi che avevo disegnato”, spiega proprio l’architetto Lotti, “era costituita da esili montanti lignei collegati da nodi metallici, una soluzione di grande ricercatezza e impatto estetico che per contro, però, era estremamente impegnativa da produrre e, dunque, più cara sia per l’azienda sia per l’acquirente. Per questi nuovi pezzi, invece, ho optato per gambe in ferro modulare, standard per tutti gli elementi, cosa che rende l’intero processo più snello e conveniente. Dal punto di vista estetico ho voluto dare un tocco pop inedito, accostando le tonalità della pietra a colori delicati – desaturati come gli intonaci di campagna – e spesso a contrasto. Un modo per sdrammatizzare la gravità lapidea senza però sminuirne il fascino.”

Nel caso di Novecento, proprio la verniciatura è un’operazione che – tra stuccatura, cartavetratura, incartamento delle varie porzioni e diverse mani di vernice – richiede tempi e cura da opera d’arte.

Per Novecento l’azienda ha scelto di puntare su quattro varietà di pietra: breccia capraia, pietra da torre, marmo bianco Carrara e travertino Beccagli. Se la struttura modulare in ferro rende la produzione scalabile, e quindi “quasi industriale”, rimane intatto l’approccio artigianale al top che è ottenuto dal massello in pietra. Nel caso dei tavoli, questo è ridotto a un foglio di circa 3 cm di spessore, viene svuotato al centro per consentire l’incastro sulla struttura metallica, con un risparmio notevole in termini di peso. Tra i pezzi della collezione più notevoli per qualità delle lavorazioni, c’è Fagiolino, il mobiletto svuota tasche realizzato con tre diverse finiture della pietra: spazzolatura sul piano, patinatura sul corpo massello e vergatura sull’anta del cassettino.

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