La collezione di moda creata insieme all'Intelligenza Artificiale

Anna Yang, direttrice creativa di Annakiki, racconta come abbia realizzato una capsule con gli smartphone Huawei.

In maggio, di fronte a un selezionato pubblico di 400 persone, si è tenuta a Milano una sfilata di moda assolutamente particolare. Sulla passerella, abiti che non sarebbero stati gli stessi senza l'intervento “intelligente” delle macchine. Fashion Flair è solo l'ultimo episodio di una serie di eventi con i quali Huawei sta mostrando le potenzialità dell'intelligenza artificiale - e della sua nuova linea di punta di smartphone. “Quando mi hanno chiesto di partecipare a questa partnership il mio primo pensiero è stato: fantastico”, dice Anna Yang, fondatrice e direttore creativo di Annakiki. La casa di moda cinese, negli ultimi anni presenza fissa durante la settimana della moda di Milano, ha creato un'intera collezione con il supporto degli smartphone Huawei della serie P30, sfruttando le caratteristiche del chip “intelligente” Kirin 980.

“L'applicazione sviluppata da Huawei segue fasi diverse", spiega Anna Yang. In primo luogo, una galleria di immagini viene generata dall'IA e classificata per rispondere all'applicazione di 4 filtri, impostati dall'utente: colori, forma, lunghezza, texture. “I filtri possono essere applicati uno alla volta. Spostando il cursore lungo la barra direzionale, ogni utente può scegliere i parametri desiderati. La galleria cambierà a seconda dell'impostazione scelta”, dice il direttore creativo: “Ad esempio, se si posiziona il cursore sul rosso, verrà visualizzata una selezione di capi di questo colore”. Poi l'utente seleziona le immagini proposte dalla galleria, una per ogni filtro, e infine l'AI crea le nuove proposte in linea con le immagini selezionate.

Cosa ha fatto l'umano e cosa ha fatto la macchina? 
Penso che sia stata un'esperienza davvero unica, l'essere umano contribuisce con alcune indicazioni, poi dall'interazione con l'intelligenza artificiale, che ha studiato decine di migliaia di immagini degli ultimi 100 anni, riceve proposte uniche e inedite. È quasi come quando un designer chiede ai suoi assistenti di fornire proposte basate su un mood board, il risultato è molto sorprendentemente cool, come si può vedere nella capsule collection Annakiki for Huawei.

Come è stato il processo di progettazione nel dettaglio? 
L'app Fashion Flair è stata in grado di fornire instancabilmente feedback e fonti di ispirazione sulla base degli input. Poi, come designer, ho completato alcune di queste proposte personalizzandole con il mio stile e il mio estro creativo. Considero l'Intelligenza come una sorta di collaboratore, un assistente instancabile che mi aiuta nel processo creativo, dando vari spunti in brevissimo tempo.

Qual è il ruolo della tecnologia nel fashion design oggi? 
L'app è un progetto sperimentale, ma potrebbe potenzialmente essere utilizzata da tutti gli stilisti che desiderano trovare nuove e ulteriori fonti di ispirazione. L'intelligenza artificiale potrebbe essere sfruttata in futuro per creare qualcosa di completamente nuovo e originale, poiché ha il potere di stimolare l'estro creativo di un designer, che poi aggiunge il proprio tocco e la propria unicità all'outfit.

Nel fashion design c'è qualcosa che solo un essere umano può fare? 
Penso che il potere del progetto sia nel processo di co-creazione. È impossibile sostituire la creatività dell'artista. Ma cose sorprendenti accadono quando si combina l'intelligenza artificiale con l'esperienza umana.

 

Cosa ne pensi di questa collezione? 
Sono entusiasta. Annakiki for Huawei è una collezione molto particolare, riflette il mio stile ma allo stesso tempo è più di Annakiki: è divertente e non convenzionale, pensato per giovani donne indipendenti e sicure di sé. Abbiamo usato anche diversi tessuti sperimentando. Penso che a molta gente piacerà questa collezione.

Questo approccio potrebbe avere uno sbocco pratico nei prossimi anni?
Oggi l'IA è coinvolta in molti aspetti della nostra vita quotidiana. Penso che questo progetto sia in grado di mostrare come la tecnologia possa arricchire gli esseri umani. Fashion Flair è un progetto sperimentale ma spero di vederne di più nei prossimi anni.

L'app ti ha sorpreso sotto qualche aspetto?
Era la prima volta e, essendo tutto nuovo, ero davvero entusiasta di tutte le fasi. Una delle cose che mi è piaciuta di più, è legata alla potenza e alla velocità dell'intelligenza artificiale, in grado di darmi risultati quasi infiniti in breve tempo, il che significa per me avere un sacco di materiale interessante su cui lavorare e finalizzare con il mio stile personale.

Cosa hai imparato da questa esperienza?
Non so cosa ci riserva il futuro, ma sicuramente continuo a sperimentare e provare cose nuove, sfidandomi ogni giorno, come faccio con questo progetto.

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