Riparare, non sostituire. È questa l'idea alla base della serie “Repairing Society” del designer Xiaodong Ma, una collezione di oggetti di design pensata come forte critica sociale al consumismo. Il lavoro di Ma sfida il consumo eccessivo e ripensa il valore degli oggetti di uso quotidiano che comunemente consideriamo usa e getta. Il designer accompagna l’opera con una serie di dichiarazioni di una riga, che fungono da sorta di manifesto, da “Credi che il vecchio sia meglio del nuovo” a “Riutilizzo pianificato”. Il lavoro si concentra su diverse pratiche di riparazione e sulla progettazione di oggetti per facilitarne e accettarne la rottura e l’eventuale riparazione.

Per la collezione Ma ha impiegato processi come il Kintsugi, la tecnica giapponese di riparazione delle ceramiche con una pasta di porcellana mescolata all’oro, e innesti di plastica stampati in 3D per riparare oggetti (come un cesto intrecciato) a cui mancano interi pezzi. Il risultato è un invito poetico a ripensare il nostro rapporto con gli oggetti stessi e il consumo secondo tre principi fondamentali: Riparare (rotto è meglio che nuovo), Innestare (ricombinare per riutilizzare) e Autotomia (progettare per rompere).

Il concetto di innesto, in particolare, è quello che crea gli oggetti più interessanti e inaspettati, come uno strano ibrido formato da un collo di innaffiatoio e una tazza rotta o un bicchiere-tazza creato mescolando il manico di una teiera rotta con un bicchiere Ikea a cui manca un pezzo.