Il viaggio di una tela di uno dei più grandi esponenti del futurismo italiano viene reso noto al grande pubblico proprio in questi giorni presso le sale di Palazzo Crivelli a Milano.

Un dipinto di Giacomo Balla, La città che avanza, del 1942, mostra il lungotevere Flaminio, con il cantiere del lungotevere della Vittoria. “In Novembre mio padre” ricorda Elica Balla “che se ne andava sempre a vedere il fiume, dopo ripetute osservazioni decise di fare un quadro di tutta la visione del lungotevere con le case moderne che si riflettevano nell’acqua, il colle di San Valentino nello sfondo e in primo piano la gru e gli operai che lavoravano sul greto del fiume, è la città che avanza irrimediabilmente, la poesia rimane al di sopra del cielo luminoso e del bellissimo riflesso delle acque; è questo un dipinto molto importante perché raggiunge una verità nella completezza di tutta l’opera nella magia del colore e inoltre descrive il nostro tempo nella dilagante città distruggitrice della poesia campestre. Il dipinto poi lo acquista un ingegnere…”.

Un viaggio tra mostre e collezioni private. Prima a Torino in una monografica del ’63, torna a Roma attraverso la Galleria Nuova Pesa per entrare a far parte della collezione di Antonello Trombadori. Dall’archivio della Scuola Romana di Netta Vespignani l’opera approda nell’abitazione milanese di due grandi collezionisti italiani: Gina e Cesare Romiti. Custodita gelosamente per anni oggi l’opera torna a mostrarsi in tutta la sua straordinaria bellezza e nell’importanza della sua storicità. Sarà venduta a Ponte Casa d’Aste il prossimo 25 e 26 Maggio e dopo un tour, dal 1942 a oggi, tutto italiano, aspetta un nuovo luogo espositivo, nuovi collezionisti e nuovi amanti.

Immagine di apertura: Giacomo Balla, La città che avanza, 1942, olio su tavola, in cornice originale dell'artista cm 67,5x103. Firmato in basso a destra, titolato e datato 1942 al retro. Provenienza Roma, Collezione Cesare e Gina Romiti. Credit Il Ponte Casa d'Aste