La seconda parte del Novecento è stata per l’Italia un periodo di grande fermento e crescita. Specialmente per il mondo del design, che ha saputo dar forma a nuove esigenze e desideri degli italiani con progetti allo stesso tempo rivoluzionari, accessibili e popolari. Momento centrale di questa fase storica è stata la celebre mostra del 1972 al MoMA di New York “Italy: the new domestic landscape”. Curata dall’architetto Emilio Ambasz, l’esposizione presentava i principali designer italiani dell’epoca a un pubblico internazionale.

“È soprattutto grazie a questa mostra, infatti, che un paese dalla modernità ancora debole e controversa come l’Italia diventa all’improvviso il punto di riferimento più avanzato di una disciplina eminentemente moderna come il design, e offre al mondo un modello e un metodo – progettuale prima ancora che produttivo – destinato a essere più e più volte ripreso e imitato a livello internazionale,” commenta la storica e curatrice Silvana Annichiarico.

L’azienda italiana B—Line nasce raccogliendo l’eredità dei grandi maestri del design e dall’urgenza di perpetuarne i contenuti. La sua spiccata indole per la riedizione delle icone del passato ha riportato in auge pezzi senza tempo come Boomerang di Rodolfo Bonetto, poltrona simbolo del design italiano negli anni Sessanta e Settanta, così come il contenitore Ring di Joe Colombo, grande precursore della stessa modularità applicata all’interior design contemporaneo ed Esa di Kazuhide Takahama, il pouf poligonale tanto essenziale e rigoroso da risultare attuale ancora oggi.

E, su tutti, il carrello che ha fatto storia, il contenitore traslante Boby, complice silenzioso e servitore generoso delle nostre attività quotidiane, così trasversale ovunque. Non a caso Boby fa parte di una delle collezioni museali più prestigiose al mondo: quella del MoMA, la stessa istituzione della mostra sopracitata.

B—Line affianca alle proprie riedizioni complementi d’arredo contemporanei, frutto di collaborazioni con designer internazionali. Il lavoro di B—Line non è quindi solo quello di celebrare il passato, ma soprattutto quello di reinterpretarlo, analizzarne le variabili immutabili e capire come cambiano gli stili di vita negli anni. Rimane la passione per la ricerca industriale, la forte identità stilista ed estetica, la pulizia formale e la massima trasversalità dei prodotti.

La collezione di riedizioni TIMELESS sarà presentata da B—Line al prossimo Salone del Mobile.Milano, dal 7 al 12 giugno a Rho Fiera (Padiglione 10 / Stand C09).
Protagoniste dell’esposizione saranno due new entry: la poltrona Supercomfort, progettata da Joe Colombo nel 1964 e il sistema trasformabile Multichair disegnato da Joe Colombo nel 1970 e presentato quest’anno in un’edizione speciale nel tessuto Sprinkles Febrik di Kvadrat.

La poltrona Supercomfort è il risultato di un attento studio ergonomico della postura e nasce dall’idea di utilizzare un unico foglio di tranciato di legno ritagliato e senza giunzioni. Il processo produttivo è stato ottimizzato scomponendo la struttura in due fogli, uno per formare la curva schienale-seduta-braccioli e uno per accomodare le gambe. L’imbottitura è costituita da un cuscino anatomico cucito a settori con sezioni differenziate che favoriscono il massimo comfort e si completa con generosi copribraccioli avvolti attorno alla struttura.

Sedia, poltrona da conversazione o da relax, Multichair è un sistema trasformabile attraverso la combinazione dei due elementi che la compongono, utilizzabili anche singolarmente. I cuscini hanno la struttura in acciaio imbottita in poliuretano espanso e rivestita in tessuto elasticizzato, mentre il gioco di forme è ottenuto grazie alle cinghie riposizionabili in cuoio e alle boccole in acciaio cromo-satinato. Anche questo prodotto è parte della collezione permanente del MoMA di New York.