I due padiglioni di Santiago Calatrava per Expo 2020

Entrambi i padiglioni affondano le radici nella ricca storia e nel patrimonio dei loro Paesi, senza dimenticare la sostenibilità.

Il padiglione degli Emirati Arabi occupa il centro della scena nel sito di Expo Dubai e la sua forma rappresenta un’interpretazione simbolica del volo di un falco. L’edificio termina con un imponente tetto meccanico, composto da 28 “ali”, che nel giro di tre minuti possono aprirsi, occupando varie angolazioni. All’interno i visitatori vengono circondati da forme organiche e al tempo stesso futuriste, che creano uno spazio limpido. Il progetto integra al suo interno materiali del luogo così come varie piante autoctone rappresentative da un punto di vista culturale. 

L’edificio ha ottenuto la certificazione LEED platinum e rispetta le norme e le specifiche che Dubai ha stilato in materia di edifici sostenibili (DGBR). Il padiglione del Qatar è stato invece progettato e costruito in soli cinque mesi. La forma dell’edificio riprende lo stemma del Qatar, caratterizzato da due sciabole incrociate che reggono un dau – la tradizionale barca a vela usata fin dall’antichità nell’area del mar Rosso – e un’isola con palme. Questi elementi sono stati combinati nel disegno di progetto per ottenere un’idea di movimento, forza e ricordo della tradizione. Expo 2020 è stata posticipata di un anno a causa della pandemia. Inaugurata il primo di ottobre resterà aperta per sei mesi, fino alla fine di marzo 2022.

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