Milano. Avalanche, in scena il documentario (dal vivo) di Carlos Casas

All’interno di “Voices & Borders”, festival multiculturale di danza musica e immagini organizzato da Fondazione Feltrinelli, il live dell’artista spagnolo.

Avalanche, Carlos Casas

“Un viaggio temporale, uno specchio attraverso il tempo che riflette la storia del villaggio di Hichigh. Un documentario che è aperto e in divenire, il progetto della mia vita”, così il regista e artista Carlos Casas descrive “Avalanche”, il suo lavoro cominciato nel 2009 e che racconta il piccolo villaggio nelle alture del  Pamir, “tetto del mondo” al confine con Afghanistan. Il documentario viene proiettato domenica 15 luglio nell’ambito della manifestazione “Voices & Borders” organizzato dalla Fondazione Feltrinelli, festival multiculturale di danza, musica e immagini. “Si tratta di una installazione video site specific, che racconta il villaggio e alcune delle famiglie che lo abitano” spiega il regista “ogni proiezione è una performance in cui cambia il montaggio e la musica di riferimento, che nel caso di Milano sarà di Giuseppe Ielasi.” La proiezione alle 21:00 segue un workshop pomeridiano con l’artista. 

Avalanche, Carlos Casas
Avalanche, Carlos Casas

Tu lo definisci un documentario aperto. Aggiungo anche “attivo”, a differenza del classico documentario. 

È un documentario aperto di un luogo magico, dove ho incontrato tradizioni millenarie che continuano a esistere. Mi ha affascinato sin da subito e ho deciso di continuare a lavorare sul villaggio. Così ogni due anni, quando riesco a trovare i fondi continuo a interagire con il villaggio, a filmare nuove scene. Nel passare del tempo è diventato un modo per specchiarmi e vedere me stesso. Nel villaggio di Hichigh ci sono tradizioni che sopravvivono alla “lancia” della civilizzazione, quando torno molti se ne sono andati. Io continuo a filmare e a conoscere la popolazione. Uso la mia posizione dietro la camera e la mia visione per creare un dialogo.

Come avviene il montaggio sul momento? Crei qualcosa prima o è tutto improvvisato?

Il progetto è site specific: faccio il montaggio in diretta durante la performance e ascolto le reazioni del pubblico locale durante il live. Collaborando sempre con musicisti locali, Giusepe Ielasi ha ricevuto il mio materiale e lo rielaborerà con me durante lo spettacolo. Io preparo solo microcellule narrative di montaggio, ma poi è come un “concerto live” in cui il pubblico partecipa. 

Carlos Casas, Avalanche
Carlos Casas, Avalanche

Hai mai mostrato alle popolazioni di Hichgh video delle tue performance? 

Non riesco a mostrare loro anche il contesto. Però metto in luce le loro tradizioni in un’altra ottica, e si rendono conto che gli usi e la cultura non vanno persi, sono  preziosi. Ogni settimana qualcuno lascia il villaggio per andare a lavorare nelle metropoli come Mosca, il progetto racconta anche questo: è testimone della parte negativa della “civilizzazione”. Si perde una parte della cultura locale, io riesco ad attivare negli abitanti del villaggio un orgoglio per quello che sono.

Pensi mai alla fine di  questo progetto, volontaria o involontaria, nel caso dovessi morire?

Non lo so. So che fino a quando ci sarò avrò voglia di tornarci. In me c'è il sogno che questo villaggio continui a esistere per sempre. In questo ho una sorta di responsabilità, spero di potere tornare al villaggio più spesso. Questo progetto mi ha trasmesso la voglia di realizzare progetti aperti e “reattivi”, che vivono con me come artista e cambiano col passare del tempo. Quando ho iniziato Avalanche, mi sono imposto il modus operandi: tutto questo ci sarà fino a che io esisto, fino a che il villaggio esiste, fino a che il dialogo ci sarà.

Come hai iniziato?

Olucha Mualibshoev, mio amico musicista mi ha invitato ad andare nel villaggio, volevo incontrare suo padre Jonboz Dushanbiev, musicista e khalifa, ed avrei dovuto girare un documentario tutto su di lui. Quando sono arrivato per la seconda volta lui era morto. E stato un segno:  in quel momento mi sono detto: o l film non si fa, oppure diventa il mio progetto di vita.

Ava
Titolo:
Avalanche, Carlos Casas
Proiezione:
15 luglio 2018, ore 21:00
Luogo:
Fondazione Feltrinelli, via Pasubio 5, Milano
Biglietti:
10 euro (varie opzioni possibili).

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