Il mare, la sua visuale e profondità, tendono a sfuggire dalle nostre mani: un modo per appropriarsi e toccare il paesaggio è attraverso l’aria. La brezza passa attraverso una trama di fili a forma iperbolica, intensificando i decibel e rendendola intensamente percepibile. L’installazione è un intervento sul paesaggio senza però toccarlo o modificarlo. L’utilizzo di legno e filo di riuso ha consentito un momento di introspezione per catturare il suono della brezza marina. I pezzi sono stati posizionati a Puerto Arista, in Chiapas, come parte di un evento ‘effimero’.
Capturar el aire
Design: Ulises Cruz, Cresencio Gómez
Professore: Antonio Nivón, Facultad de Arquitectura, Universidad Autónoma de Chiapas
Anno: 2017