Doug Aitken: The Garden

The Garden di Doug Aitken è un’opera d’arte viva che indaga la dicotomia tra ambiente naturale e luogo sintetico creato dall’intervento umano.  

Fig.13 Installation view of Doug Aitken, The Garden 2017. Photo Doug Aitken Workshop. Courtesy the artist and ARoS Aarhus Kunstmuseum
L’installazione The Garden di Doug Aitken mette lo spettatore al centro dell’opera chiedendogli di immergervisi fisicamente, parteciparvi e diventarne oggetto. All’interno di un’enorme camera circondata di vetro antiproiettile ogni visitatore può divertisti a distruggere un asettico ambiente arredato con mobili moderni.

 

Lo spettatore cammina dentro il grande spazio di un magazzino scuro, man mano che gli occhi si abituano all’oscurità si scorge una grande giungla lussureggiante, che sembra crescere alimentata da luci artificiali. Avvicinandosi, lo spettatore entra nella giungla e scopre un enorme cubo di vetro rettangolare. Nella stanza di vetro trova un ambiente creato dall’uomo, ricco di elementi generici della vita moderna: tavoli e sedie, un armadio e lampade. In The Garden, il visitatore sperimenta le opere d’arte dall’esterno e, contemporaneamente, ne diventa parte integrante quando si trova all’interno. Uno per volta, si entra in questa camera perfettamente sterile dove è possibile distruggere tutto.

 

The Garden è una visione sintetica dell’ambiente in conflitto diretto con la vista esterna del verde naturale, umido e folto. Il catalizzatore che attiva l’opera è l’espressione cruda e brutale dell’uomo e la sua liberazione è al centro di questa installazione. Per otto settimane, gli spettatori occupano lo spazio e hanno la possibilità di cancellare ogni oggetto al suo interno. Ogni espressione sarà unica e personale, propria di ogni visitatore. Grazie a questa attivazione The Garden rappresenta una nuova forma d’arte dove l’installazione funziona come uno stadio fisico e reale, ma è contemporaneamente filtrata attraverso una lente e trasmessa in diretta da quattro telecamere. Inoltre, questa installazione può essere fruita dappertutto nel mondo, basta avere un accesso digitale.

Fig.12 Vista dell’installazione di Doug Aitken, The Garden 2017. Photo Doug Aitken Workshop. Courtesy of the artist and ARoS Aarhus Kunstmuseum
Fig.12 Vista dell’installazione di Doug Aitken, The Garden 2017. Photo Doug Aitken Workshop. Courtesy the artist and ARoS Aarhus Kunstmuseum
Il soggetto diventa ogetto, chi osserva diventa osservato, si sfuma il confine tra realtà e set cinematografico. Girando l’obiettivo sul pubblico, l’opera di Doug Aitken si estende ben oltre i suoi confini fisici.

fino al 30 luglio 2017
Doug Aitken: The Garden
Aros Triennial, Aarhus Art Museum, Aarhus, Danimarca

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