La serie dei Dronozoi è il risultato di una ricerca estetica che immagina tre possibili metamorfosi di robot commerciali in ipotetici esseri biomeccanici. Questa evoluzione biomimetica è stata ottenuta incrociando le necessità funzionali di volo con dei camuffamenti ispirati alle teche bombate in silice che costituiscono il corpo delle diatomee, microalghe presenti in ambiente marino e di acqua dolce.
I Tecnofossili investigano le potenzialità di una procedura di laboratorio denominata “Leaf-Clearing”, introdotta in Paleontologia per studiare i mutamenti coinvolti nell’evoluzione della flora del pianeta. Dal punto di vista scientifico, il leaf-clearing produce scheletri ridotti ai minimi termini per quanto riguarda colore e struttura.
Time è un vaso “vivo”, nato quasi per caso, che si autorigenera solo grazie alla forza dell’acqua, della pressione del ghiaccio e degli effetti dell’ossidazione sulla polvere di ferro.
L’elettricità ad alta tensione in alcune condizioni specifiche è in grado di creare dei “disegni” che mostrano il suo propagarsi sulla superficie su cui viene applicata. Questi “disegni” creati mediante combustione evidenziano la natura “frattale” del propagarsi dell’energia elettrica. Carlo Contin ha usato questa caratteristica per decorare una serie di oggetti di uso comune.
Anthropocene
a cura di Stefano Maffei, con Marcello Pirovano
Designer: Massimiliano Adami, Carlo Contin, Lorenzo Damiani Ami Drach & Dov Ganchrow, Adrea de Chirico, Gionata Gatto, Mogu, Nucleo, Sovrappensiero Tecnificio, Yesenia Thibault-Picazo