Tra i progetti di questo mese un complesso residenziale a Nîmes di Foster + Partners, il volume compatto e scultoreo dell’ampliamento del Kunstmuseum di Basilea di Christ & Gantenbein; sette ville suburbane di Sergison Bates architects.
Due i libri: L’altro Movimento Moderno, di Kenneth Frampton, recensito da Pierre-Alain Croset e spiegato dall’autore stesso e il racconto della genesi del libro del fotografo Domingo Milella e del rapporto con il suo editore Gerhard Steidl.
Una raffinata mostra di Kenya Hara, indaga il potenziale progettuale della carta mentre Toti Carpentieri, critico d’arte, e Michele Emmer, matematico, leggono l’opera di Mimmo Paladino a Lecce.
In maggio Domus guarda alla School of Architecture and Design di Melbourne che opera secondo un modello da laboratorio sperimentale, con particolare riguardo alla tecnologia applicata a paesaggi, città e oggetti e alla cattedra di Renato Rizzi allo IUAV di Venezia che si basa sulla coppia semantica “Educare-costruire” “Educare-edificare”.
Il Salone del Mobile 2016 è analizzato da Romanelli, Meda, Citterio, Rizzatto, Urquiola, Dordoni, Lissoni e Giovannoni con letture molto diverse fra loro.
Il feedback di Carlo Olmo racconta Torino, una città che si trasforma radicalmente restando se stessa, e sempre di città parla l’elzeviro di Giulio Giorello sottolineando che il nostro abitare è mobile: nel tempo e nello spazio.