Gabriella Crespi: il segno e lo spirito

Artista, designer, scultrice, ma anche musa ispiratrice per fashion designer internazionali e ambasciatrice dell'italian style nel mondo.

Parte da Milano, città d'origine e fulcro dell'intera vicenda creativa, l'omaggio alla vita artistica di Gabriella Crespi, figura carismatica che in due decenni di attività, negli anni Sessanta e Settanta, ha attraversato innumerevoli discipline creative, lasciando un indelebile segno nella formazione del gusto del nostro tempo. Promossa dal Comune di Milano–Cultura, Palazzo Reale dedica a Gabriella Crespi la grande mostra antologica "Il Segno e lo Spirito", curata da Elisabetta Crespi, figlia e stretta collaboratrice dell'artista-designer, e da Cesare Cunaccia. Gabriella Crespi oggi è più che mai "nell'aria": celebrata da numerose pubblicazioni, dalle aste, dalle più sofisticate gallerie internazionali e da un collezionismo raffinato. Questa mostra vuole essere il giusto riconoscimento a una protagonista della creatività italiana, ma propone anche un viaggio attraverso i linguaggi della contemporaneità, con uno sguardo emozionale, ironico e poetico: la mostra si svolge come un racconto coerente che percorre tutti gli ambiti verso cui si è indirizzata la creatività di Gabriella Crespi. Per la maggior parte opere d'arte uniche: dai mobili agli oggetti, dall'illuminotecnica alle sculture, sino ai gioielli. Tutto rigorosamente firmato e numerato, con innumerevoli brevetti depositati in Italia e all'estero, e gelosamente custodito tuttora nelle case di appassionati collezionisti di tutto il mondo, che in occasione di questa mostra hanno deciso di mostrarli al pubblico.
Sfere, plexiglass, ottone, 1970
Sfere, plexiglass, ottone, 1970
Il fil rouge che lega le diverse produzioni di Gabriella Crespi è un segno basato sulla natura dialogica tra apparenti contrasti, come in un gioco di specchi e rimandi tra filosofia utilitaristica dello spazio e purezza del senso estetico formale; tra spontaneità della natura e artificiosità del pensiero, tra materia e luce: una semplicità raggiunta solo grazie a una grande complessità interiore. L'artista crea partendo da una propria visione, studiando, lavorando, chiedendo ai materiali che usa tutto il loro potenziale espressivo, spingendoli sino alle loro estreme possibilità, per rendere tangibile il pensiero e apportare quelle innovazioni che considera significative nel nostro tempo. Grazie a una concezione sempre originale, dall'uso di materiali come il legno, il metallo, le pietre e le lacche, alle forme articolate che rispondono alle esigenze di un design 'contemporaneo', alla sorprendente capacità di trasformare gli oggetti, con aperture, chiusure, mutamenti di funzione, Gabriella Crespi ha saputo conquistarsi in brevissimo tempo la scena internazionale.
Sedia Jacarè, versione in ottone e cuoio, 1983 (foto di Gian Sinigaglia)
Sedia Jacarè, versione in ottone e cuoio, 1983 (foto di Gian Sinigaglia)
Il progetto di allestimento delle quattro sale degli Arazzi di Palazzo Reale, che è stato curato dallo studio D.A.W., sotto la direzione artistica di Carlo Perosino, "mira a valorizzare la produzione dell'artista con una scenografia leggera, aerea, quasi trasparente, che rende i pezzi esposti protagonisti assoluti" . Le strutture espositive combinano il tondino in ferro delle armature, elemento che coniuga forza ed essenzialità, con speciali lastre in ceramica che diventano il palcoscenico raffinato e discreto in cui le opere hanno totale centralità.
Lune Incrociate, piperino marino, 1976
Lune Incrociate, piperino marino, 1976
La mostra si svolge attraverso aree tematiche che rendono ben leggibile il talento creativo di Gabriella Crespi e i percorsi personali, culturali e di vita a esso sottesi: Lune e Pietra, leitmotiv della particolare poetica di Gabriella Crespi, sculture che hanno dato inizio a un modo di intervento creativo nel design; Plurimi, la celeberrima serie di mobili 'metamorfici'; India, il percorso spirituale di Gabriella attraverso sculture e fotografie; Gioielli e Gocce Oro, colature libere concepite tramite l'antico e prezioso procedimento della cera persa, calici, candelabri e lo straordinario servizio di posate, in un allestimento carico di suggestione; Rising Sun, quasi una poetica dell'abitare; opere Unicum, un excursus tra gli oggetti, incroci di forme e materia: sculture, tavoli, sedie, lampade, appliques; Animali, sculture in bronzo dall'approccio fiabesco che rivelano l'attenzione incessante di Gabriella per il mondo naturale. Vetrine, una piccola ma significativa sezione della mostra che vuole anche ricordare la stretta e lunga collaborazione con Paolo Paganini, vero maestro e geniale interprete dello still life , purtroppo prematuramente scomparso.
Vassoi <i>Rising Sun</i>, bambù, ottone, 1974
Vassoi Rising Sun, bambù, ottone, 1974
La mostra narra il legame di Gabriella con la moda: una liaison che assume forme e valenze particolari e multiformi. Già all'inizio della sua carriera, Gabriella Crespi ha stabilito un fervido rapporto creativo, soprattutto in tema di piccoli oggetti per la casa e la tavola, con Christian Dior, il primo stilista che –con estro e visionarietà sperimentali e in decisivo anticipo sui tempi - ha sviluppato una vera home collection firmata con il brand della Maison. Moda per Gabriella Crespi ha significato anche la collaborazione creativa con grandi stilisti di ieri e di oggi, ma non solo: donna dallo stile e dalla bellezza epocali e inconfondibili, come testimoniano le splendide immagini fotografiche lungo il percorso espositivo, è stata una continua fonte di ispirazione e tra le icone glamour predilette dei maggiori creatori di moda italiani e stranieri. Valentino, soprattutto, in quei favolosi Sessanta e i Settanta.

Gabriella Crespi
Il Segno e lo spirito

Palazzo Reale
fino al 16 ottobre
Orecchino <i>Farfalla</i>, lega di rame dorato 24 carati con zaffiri- fusione a cera persa, 1974 (foto di Francesca Morigi)
Orecchino Farfalla, lega di rame dorato 24 carati con zaffiri- fusione a cera persa, 1974 (foto di Francesca Morigi)

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