Domusweb ha incontrato Giulio Iacchetti a Bologna, nello stand di Ceramica Globo, azienda di cui il designer vede affidata, da dopo il Cersaie dello scorso anno, la direzione artistica.
Domusweb: Come nasce il progetto Olivia realizzato per Globo?
Giulio Iacchetti: Olivia è il mio primo progetto per Globo ed è coinciso con l’incarico di direttore artistico. Mi interessava riportare il progetto del bagno alla situazione oggettuale, cioè non progettare, come si usava fare e come si usa fare ancora tuttora, delle ambientazioni, uno stile di vita, un mood per creare l’ambiente bagno, ma progettare l’oggetto. Per me è molto importante disegnare oggetti a cui potersi affezionare, anche se si tratta di un vaso o di un lavabo.
D: Quindi sei partito da un singolo oggetto o da una matrice comune?
GI: La matrice c’è: è un’estrema pulizia di forme, il tentativo di contenere il più possibile gli ingombri tecnici che sono fondamentali che non si pussono modificare. Ho pensato a forme molto morbide, perché l’inspirazione di questi oggetti è il corpo umano. Una cosa che non riesco a concepire sono i sanitari squadrati, spigolosi che non dialogano con il corpo. Siccome il corpo non ha spigoli, mi piaceva specchiare questa formidabile caratteristica nelle forme dei sanitari.
D: Possiamo definirlo un lavoro sulla forma organica?
GI: Non mi piace parlare di forma organica perché non attiene al mio modo di progettare. Credo che ogni oggetto abbia una sua forma archetipica strettamente legata al materiale impiegato e alla tecnologia di lavorazione tradizionale. Per esempio la ceramica mal si presta a forme squadrate e a superfici piane: eco due buone indicazioni per progettare partendo da presupposti concreti ed onesti e non stilistici.
D: Da qualche anno stai lavorando abbastanza assiduamente sul tema della porcellana, della ceramica, sei anche art director de Il Coccio. Ci puoi raccontare questo tuo lavoro su questo materiale?
GI: La ceramica, con la sua forte plasticità, è un materiale che affascina chi come me disegna forme. Per la collezione de “il Coccio” azienda storica nella produzione di umidificatori, ho pensato di coinvolgere designer del panorama internazionale per proporre una collezione dal forte impatto formale ed evocativo: è stata un’esperienza appassionante che ha dato il rilancio al marchio e mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con un mondo dell’artigianato che in questo momento mi affascina e mi coinvolge profondamente. La ceramica che nasce dall’incontro tra terra e fuoco, è un elemento primordiale, lavorando con questo materiale mi sembra di ritornare a un’epoca atavica e mitica del fare progetto.
D: E qual è la direzione che stai imprimendo all’azienda, quale sarà il prossimo passo?
GI: Quest’azienda ha carattere, uno suo specifico, dobbiamo insistere molto sulle qualità di Globo e continuare a progettare delle serie di sanitari dal carattere forte tanto quanto il marchio. Abbiamo cominciato ad introdurre valori di ricerca legati alla sperimentazione ed alla riformulazione di sanitari considerati marginali come l’orinatoio. Il secondo passaggio, dopo queste serie che ho progettato, sarà investire del medesimo ruolo altri designer perché vorrei creare una squadra, un’équipe di progettisti che possa inserire sempre di più Globo nel nostro mondo del progetto.
Giulio Iacchetti / Globo

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- Giulia Guzzini
- 04 ottobre 2010
