Quest’anno la tendenza della fiera sancisce “extreme and bold furniture”, cioè pezzi dal forte impatto visivo, che si riflette in diversi oggetti imperdibili, proposti dalle gallerie internazionali. Ma c’è anche chi, solo cambiando il colore delle proprie creazioni, riesce a sorprendere: è il caso di Michael Anastassiades che ha creato per l’americana The Future Perfect la Bespoke Loop Collection, collezione orbitale di lampade in ottone (da terra, muro e sospensione) dal poetico minimalismo che lo contraddistingue e che richiamano il suo modo unico di giocare con le geometrie, in grado di elevare una semplice lampada a scultura luminosa. Le sfere intrappolate dai cerchi del prodotto sono virati questa volta in un delicato tono verdigris, prima assoluta esplorazione nel colore per il designer di origine cipriota di base a Londra. Nello stesso stand, un paravento di Dimore Studio anch’esso dalle sagome geometriche finemente laccate; mentre la tedesca Gabrielle Ammann tira fuori dal cassetto un arazzo del 1973, di rara bellezza firmato dal maestro Andrea Branzi.
Dal Sudafrica, con Trevyn e Julian McGowan, arriva il designer rubato alla scultura Atang Tshikare con le sue bizzarre creature di bronzo. Figlio di uno dei più noti grafici del Paese, eredita un sentimento particolare per le texture che associa alla sua maniacale abilità per la lavorazione dei materiali: le sue sono stravaganti sculture zoomorfe (un granchio di grandi dimensioni, una giraffa su cui ci si può anche sedere) a cui associa sempre un corpo luminoso secondo il principio per cui è cosa buona e giusta aggiungere funzionalità alla bellezza.