Il cilindro non è perfetto e presenta ondulazioni e curve, la struttura è computerizzata. I moduli manipolati dagli elicotteri quadrirotori ricordano i mattoncini del Lego e il risultato nasce da una tecnologia che si basa sui giocattoli (piccoli elicotteri telecomandati) controllati da un gruppo di esperti ingegneri e dal loro progetto algoritmico di sistemi autonomi. E come in un film di fantascienza crediamo tutti alla trama anche se non ci accorgiamo degli effetti speciali. Questa tecnologia va dai micro ai macrolivelli, in un gioco di scale che dà incisività concreta alle città utopiche che, come afferma Kohler, potrebbero essere costruite nei prossimi cinquant'anni. Questi moduli potrebbero costituire le future città-regione, con moduli in mezzo alla campagna (un sito è stato individuato nella regione della Mosa), a circa un'ora di rapido da Parigi (con un punto di ancoraggio nella stazione del treno ad alta velocità TGV). Mentre di solito i progetti edilizi intorno al chilometro per lo più corrispondevano a forme semplici (come un triangolo o un'ellisse) il contributo tecnico di questi veicoli volanti permette un impostazione più raffinata di questo genere di edifici. L'installazione rivela modi radicalmente nuovi di pensare e di materializzare l'architettura come processo fisico di definizione dinamica della forma. Questo progetto utopico fondato sulla tecnologia non è definitivo, non ha raggiunto la forma finale, ma il processo convince i visitatori. La struttura finale di 6 metri resterà nella collezione permanente del FRAC Centre di Orléans. Grégoire Basdevant
02.11.2011—19.02.2012
Gramazio & Kohler e Raffaello D'Andrea. Architectures volantes
FRAC Centre
12 rue de la Tour Neuve, Orléans