De-formance

Nella sua seconda indagine sul modo in cui il corpo influenza il design, Jessica Smarsch usa sensori indossabili per tradurre l’energia muscolare in abiti, forme ed effetti tessili.

Nella sua seconda indagine sul modo in cui il corpo influenza il design, Jessica Smarsch trasforma i movimenti istintivi di due ballerini in racconti coreografici e li usa poi per creare i costumi in tessuto e maglia della loro performance. Lavorando con il corpo come strumento, alcuni sensori indossabili traducono l’energia muscolare in abiti, forme ed effetti tessili, infondendo nuovo significato nel progetto.
Jessica Smarsch, De-Formance
Jessica Smarsch, De-Formance. Video still
Proseguendo le ricerche della sua tesi di Master Constructing Connectivity, completata alla Design Academy di Eindhoven nel 2015, anche il nuovo software De-formance è stato compilato in JavaScript e funziona attraverso un browser web, in modo da creare una piattaforma accessibile a tutti. I nuovi metodi di progettazione impiegati in questo esperimento comprendono la manipolazione di capi di abbigliamento e sono basati sull’analisi complessiva di una sessione di danza. Partendo dalla forma di una camicia e di un paio di pantaloni, alcuni punti vettoriali selezionati sono stati creati dall’energia prodotta dal corpo: l’elevata fuoriuscita di energia produce i punti vettoriali (e le forme dei costumi); riducendosi in fase di rilassamento, il basso consumo energetico consente invece ai costumi di espandersi. La grafica e i modelli digitali creati con questo metodo creano la trama e l’effetto del tessuto stesso.
Jessica Smarsch, De-Formance
Jessica Smarsch, De-Formance. Photo Lisa Klappe
La ricerca è stata ispirata dagli usi e costumi delle antiche società, comunemente impegnate in performance rituali per comunicare con le divinità e l’aldilà. Molti aspetti di questi rituali venivano tradotti letteralmente in oggetti simbolici, che funzionavano sia dal punto di vista pratico sia da quello simbolico. Nell’attuale società occidentale, attraverso pratiche come la meditazione siamo tutti entrati in più stretto contatto con noi stessi e rusciamo a riporre maggiore fiducia nella spontaneità del corpo. Utilizzando il corpo in modo istintivo come strumento di progettazione, potremmo scoprire che si raggiunge un livello superiore di consapevolezza di sé, raggiungendo un risultato personalmente e spiritualmente significativo alla fase di progettazione.
Jessica Smarsch, De-Formance
Jessica Smarsch, De-Formance. Photo Lisa Klappe
I manufatti culturali delle civiltà del passato sono ricchi e carichi di significato. Attraverso questo progetto, abbiamo smontato e ricostruito le concezioni già note di design, danza e tecnologia, creando racconti effimeri attraverso il movimento del corpo. Quando siamo in grado di capire noi stessi come entità spirituali, e non semplicemente come consumatori senza capacità di giudizio, siamo in grado di creare progetti significativi che potranno un giorno essere considerati i manufatti culturali e lasciti della nostra civiltà.
Jessica Smarsch, De-Formance
Jessica Smarsch, De-Formance. Photo Lisa Klappe

Il film De-formance conduce lo spettatore attraverso il processo di progettazione e di ricerca, che inizia con la “nascita” del corpo e la scoperta degli effetti del suo movimento. Attraverso il movimento, vediamo come vengono creati i disegni e come poi questi influenzino ulteriormente continui movimenti.

Le sequenze di danza originali per questo progetto sono state sviluppate all’inizio di quest’anno, in collaborazione con la coreografa Heidi Vierthaler e i ballerini Luca Cacitti e Shay Partush. Usando il metodo di Vierthaler (Stream-Flow®) temi come il rischio e la vulnerabilità sono diventati punti di partenza del movimento. Un software personalizzato, sviluppato in collaborazione con Lionel Ringenbach, ha quindi interpretato l’energia muscolare dei ballerini. Dopo aver catturato i dati delle sequenze coreografiche finali, sono stati creati costumi, texture e colori specifici per ogni sequenza, in collaborazione con il TextielLab al Textielmuseum di Tilburg. Durante le riprese, i ballerini hanno reinterpretato le coreografie originali, aggiungendo nuovi movimenti in risposta agli abiti.

Jessica Smarsch, De-Formance
Jessica Smarsch, De-Formance. Photo Lisa Klappe

Ogni tappa di questo progetto è stata un’evoluzione: dal movimento (danza) alla progettazione (costumi) a un ulteriore movimento (film e performance dal vivo) per arrivare a un altro progetto e altro movimento (styling fotografico e narrazione).

Durante la Dutch Design Week, una serie di spettacoli dal vivo alla galleria Piet Hein Eek ha permesso ai visitatori di assistere all’interpretazione del movimento ispirata ai costumi. Il film De-formance è stato proiettato per l’intera settimana e ha guidato lo spettatore attraverso la narrazione, anche grazie alla scenografia, migliorata attraverso lo studio dell’illuminazione, gli angoli, lo spazio e il suono. In questo film, vediamo l’evoluzione del processo tessile dal corpo della macchina al digitale e, infine, di nuovo al corpo.

Jessica Smarsch, De-Formance
Jessica Smarsch, De-Formance. Video still

De-Formance
Piet Hein Eeek Gallery
Concept, sviluppo del progetto e design
: Jessica Smarsch
Coreografia
: Heidi Vierthaler
Sviluppo software e animazione
: Lionel Ringenbach
Danza e collaborazione alla coreografia
: Luca Cacitti and Shay Partush
Direzione fotografia (Film)
: Fleur Boonman
Fotografia
: Lisa Klappe

Sodales purus vel vero possimus temporibus venenatis

Sodales purus vel vero possimus temporibus venenatis

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram